Sfmr, Gazzera e via Olimpia: incubo stazioni incompiute
MESTRE. «Non resterà un’incompiuta», assicura l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti, che annuncia il coinvolgimento di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) «per portare a termine le lavorazioni». Il percorso però è ancora tutto da costruire, incerto e in salita. Ecco perché c’è davvero il pericolo che il blocco dei cantieri per la realizzazione delle stazioni Sfmr della Gazzera (sulla linea Mestre-Treviso) e di via Olimpia (sulla Mestre-Trieste) rischi di trasformare sottopassi e percorsi già realizzati in opere incompiute, ferite al territorio senza prospettiva di sviluppo. Come raccontato ieri dalla Nuova Venezia la cooperativa Cotau - incaricata dal Consorzio Kostruttiva (aggiudicatario dell’appalto) di concludere i cantieri che si erano già fermato dopo il fallimento di un’altra cooperativa, la Cdc di Modena - lo scorso 23 dicembre ha messo in sicurezza i due cantieri e ha comunicato di rinunciare ai lavori. I soci della cooperativa padovana ne hanno anche già deciso la messa in liquidazione, a causa di un bilancio pesantemente in rosso. E ora Regione e Consorzio Kostruttiva devono correre ai ripari. Come, nessuno lo sa.
Coop da sostituire. Il Consorzio Kostruttiva potrebbe cercare un’altra cooperativa del Consorzio disposta a prendere in mano il cantiere, arrivato al 70% delle lavorazioni, per arrivare alla conclusione. Anche se molto dipenderà dal confronto con la Regione. «Ne parleremo con la Regione ma come prima cosa dovremo cercare un’altra cooperativa interessata a concludere i lavori», spiega il presidente di Kostruttiva, Devis Rizzo, «anche se sono consapevole che non sarà facile perché i lavori per la realizzazione delle due stazioni sono complicati. E’ fallita la Cdc di Modena, la Cotau ha deciso di rinunciare. Noi non abbiamo intenzione di rinunciare al cantiere ma dobbiamo trovare una cooperativa che abbia spalle solide, competenza e forza finanziaria per resistere fino alla conclusione dei lavori, quando la Regione dovrebbe saldare anche le riserve dei lavori.
L’accordo. Rizzo fa riferimento all’accordo transattivo firmato alcuni mesi fa dalla Regione e dallo stesso Consorzio Kostruttiva, con Cotau. Da un lato il Consorzio si impegnava a pagare i debiti della fallita Cdc nei confronti dei sub-appaltatori, dall’altro la Regione riconosceva riserve - azioni che l’impresa inserisce sui documenti contabili sostenendo maggiori spese per la esecuzione delle opere - per poco meno di 2 milioni di euro (a fronte di richieste dell’impresa almeno otto volte maggiori), garantendone il versamento solo a lavori conclusi. L’accordo stabiliva anche in 330 giorni la conclusione e la consegna delle opere.
La Regione ed Rfi. Ora dovrà essere la Regione a decidere cosa fare. Ieri l’assessore De Berti ha fatto sapere di avere «già inviato formale richiesta di incontro all’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile, per verificare la possibilità di un’azione congiunta con la stessa Rfi finalizzata a portare a termine le lavorazioni che, non certo per responsabilità della Regione, hanno incontrato un nuovo malaugurato stop. Siamo consapevoli dei gravi disagi che gli abitanti di quest’area stanno subendo da anni e dispiace constatare che l’azione da noi avviata lo scorso anno per il completamento dell’opera si sia arenata, ma sia chiaro che non ci arrendiamo e non permetteremo che le due nuove fermate ferroviarie rimangano incompiute». Il percorso con Rfi, però, è ancora tutto da costruire. L’accordo di luglio, ricorda ancora la De Berti, apriva le porte allo sprint finale. «Ora faremo fronte anche a questo nuovo impasse causato non certo da difficoltà burocratiche o di natura finanziaria della Regione», aggiunge De Berti.
Le ipotesi. La Regione ha di fronte due strade: la prima potrebbe prevedere la revoca dell’aggiudicazione e la risoluzione del contratto con Kostruttiva per inadempimento e ritardo nell’esecuzione dei lavori. Una decisione che però potrebbe spalancare la porta a una serie di contenziosi. La seconda ipotesi prevede la conferma dell’accordo transattivo, con l’impegno di Kostruttiva a individuare una seconda cooperativa per la conclusione dei lavori. In entrambi i casi resta da chiarire quale potrebbe essere il ruolo - tecnico, di affiancamento o di regia dei lavori - giocato da Rfi.
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