Sette provvedimenti disciplinari per danni al liceo artistico durante l'occupazione

Vetri rotti, muri e porte imbrattate nei giorni dell'occupazione. Gli studenti saranno chiamati a rispondere e a risarcire

Provvedimenti disciplinari per sette studenti - due del liceo classico Marco Polo e cinque del liceo artistico - per i danni causati nel corso dell'occupazione dell’Artistico dal 28 novembre al 3 dicembre scorso. Gli studenti martedì scorso hanno ricevuto una notifica firmata dalla presidente del Consiglio di istituto, Elisabetta Lombardi, e dalla dirigente scolastica Annavaleria Guazzieri, in cui si contestano cinque punti: condotta non conforme ai principi di correttezza e buona educazione, ingiurie e offese a insegnanti e al personale, danneggiamento volontario di oggetti di proprietà della scuola e della Città Metropolitana, fatti di rilevanza penale o di pericolo per l'incolumità delle persone, fatti di rilevanza grave.

La dirigente scolastica Guazzieri nell'elencare alcuni danni fa una considerazione: «Mi va bene il dialogo, la discussione. Ma perchè spaccare tutto, disperdere le chiavi, rompere i vetri, imbrattare porte e muri? Inoltre gli studenti hanno fatto entrare estranei e sanno che è proibito. Uno di loro aveva il mazzo delle chiavi della scuola, non tutte sono state restituite. Anche questo è grave. Siamo dotati di computer Mac. I danni ammontano a migliaia di euro. A causa loro il liceo artistico è in degrado e la Città Metropolitana si rifiuta di intervenire. Mi hanno detto: pagherà chi ha fatto i danni».

Ora ogni alunno, a sua discrezione, può giustificare le contestazioni entro lunedì prossimo, producendo osservazioni in forma scritta oppure presentandosi a colloquio. Inoltre il giorno successivo, a Palazzo Bollani, è prevista una seduta straordinaria del Consiglio d'Istituto. «In tale occasione» si legge nella nota «lo studente potrà produrre le proprie riflessioni scritte, se non ancora inviate, oppure riferirle verbalmente all'organo collegiale. Il provvedimento disciplinare può anche prevedere l'allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine delle lezioni con l'eventuale esclusione dallo scrutinio finale e/o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi".

Nel frattempo, ieri, un gruppo di studenti che si è riunito in assemblea ha dichiarato: «È un atto riprovevole, di repressione e di attacco politico perché siamo rappresentanti di Istituto e alcuni fanno parte del collettivo. Ci mancano spazi collettivi e ricreativi. Non veniamo ascoltati ma siamo disponibili al dialogo».

Nadia De Lazzari

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