Sette candidati, record a Cavarzere

Tommasi va a caccia del secondo mandato e cerca di approfittare della frammentazione del centrodestra
Di Diego Degan

CAVARZERE. Sfida a sette per le poltrona di sindaco. Per la prima volta, a causa del decremento demografico che la colloca sotto i 15mila abitanti da diversi anni, la città affronta una elezione col maggioritario secco. Una situazione che, a rigore, consiglierebbe alle forze politiche si riunirsi in poche liste e, invece, per ragioni che, probabilmente vanno oltre la politica, il numero degli aspiranti sindaci è cresciuto oltre ogni aspettativa.

Non solo: ogni forza politica si è frammentata, ogni lista contiene candidati consiglieri di diversa provenienza e, in definitiva, rispetto a cinque anni fa, i confronti sono quasi improponibili. Il sindaco uscente, Henri Tommasi, si ripresenta per il secondo mandato alla guida di una coalizione di centrosinistra: c’è il Pd, c’é Sel, ma non ci sono le due civiche moderate (Movimento Cavarzere Domani e Alleanza per Cavarzere, disperse dalle vicende di questi anni) che gli avevano fatto conquistare i seggi del centro cittadino, tradizionale appannaggio del centro destra. In compenso nella civica di centro sinistra Si-Amo Cavarzere, c’è la presenza del gruppo Democratici Cristiani Cavarzerani del vecchio leader Alcide Benito Crepaldi. Contro Tommasi è risceso in campo il rivale del 2011, Pier Luigi Parisotto, con una civica, Lista Tricolore, formata da «persone di buona volontà» senza riferimenti di partito.

L’ex sindaco che aveva guidato per tanti anni il centrodestra cavarzerano è stato abbandonato da molti suoi ex e ora corre basandosi sul prestigio personale ma anche con l’inserimento in lista di alcuni ex Pd, come Otello Piazzon, già vice sindaco di Tommasi, defenestrato nel 2012, e Leandro Rubinato, assessore nella breve esperienza della Mattiazzi del 2004, ma anche il giovane Michael Valerio (ex Lega, ex Fare!). Anche Enzo Salmaso, sempre in giunta con Parisotto per tre mandati amministrativi, ora si candida per suo conto, con la lista Quadrifoglio, con il sostegno di un altro colonnello di Parisotto, l’ex consigliere provinciale e assessore comunale Riccardo Tosello, che ha riunito Fi, i giovani Udc, i 300 ex An e FdI in una coalizione che rivendica la primogenitura come centro destra locale.

E per finire con i reduci del Pdl, va citato il consigliere metropolitano e comunale Amedeo Bernello che si presenta con una civica, Lista Blu, che ha l’appoggio dell’Ncd, in cui lui stesso è transitato con la spaccatura nazionale di Fi, ma anche di Fare!, il movimento di Flavio Tosi in cui sono confluiti alcuni ex leghisti cavarzerani e, infine, di due altri ex Pd: Marzia Tasso e Ezio Bettinelli, anche loro in rottura con Tommasi dal 2012.

Nel panorama generale non manca la Lega Nord la cui sezione locale è stata rifondata, l’anno scorso, dopo che il suo gruppo dirigente aveva sostenuto Tosi alle regionali. Il nuovo direttivo, dopo aver rifiutato qualsiasi accordo con un centrodestra molto litigioso, ha scelto di scendere in campo con un volto del tutto nuovo, Pierfrancesco Munari, e senza accordi con nessuno. Solitaria, coma da statuto, anche la corsa dei Cinquestelle, con un altro esordiente, Alessandro Zanierato. Infine l’outsider, Emanuele Pasquali: civica di ispirazione fucsia e una grinta d’altri tempi nel condurre la campagna elettorale.

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