Sette afghani nascosti nel camion
SAN STINO. Ancora un caso di migranti che raggiungono con mezzi di fortuna e dopo viaggi da incubo il Portogruarese. Stavolta, tocca a a San Stino. Ieri verso le 15, da un camion che trasportava materiale ferroso proveniente dalla Serbia e giunto a destinazione all’interporto sanstinese, nell’azienda di via Interporto 5, Co.met.fer., sono spuntati sette giovani afghani (tra essi potrebbe esserci qualche minore) scappati dal loro Paese alla ricerca di un futuro migliore.
Sono tutti in discrete condizioni di salute, nessuno è ricorso a cure mediche. Hanno trascorso il tardo pomeriggio e la sera al commissariato di polizia a Portogruaro. La storia ricorda molto da vicino quanto accaduto nella serata di martedì, dove un uomo non ancora identificato, è stato trovato morto all’interno di un carro tramoggia alla Cereal Docks di via dell’Agricoltura, ucciso durante il viaggio dalla Serbia dalle esalazioni di anidride carbonica sprigionate dalle sementi del mais. Per gli afghani il viaggio si è risolto, fortunatamente, in modo positivo. Secondo quanto si è riusciti a capire i sette asiatici sono riusciti ad aprire i sigilli del camion telonato in Serbia, paese dal quale il mezzo è partito. L’autista non si sarebbe accorto di nulla, così come la polizia di frontiera al valico tra Serbia e Croazia, dove i controlli da qualche giorno sono diventati più rigidi. In poche ore il mezzo pesante ha raggiunto San Stino attraverso l’autostrada A4.
Quando i dipendenti della Co.met.fer. hanno aperto i sigilli del camion non potevano credere ai loro occhi. Rannicchiati all’interno c’erano sette migranti, tutti molto giovani. È stata avvertita la direzione dell’azienda, che a sua volta ha chiamato sul posto la Polizia. «È la prima volta che accade un fatto così insolito, e speriamo francamente sia l’ultima», ha raccontato uno dei dirigenti aziendali, Francesco Costa, «le 7 persone trovate all’interno erano tutte in discrete condizioni. I poliziotti poi hanno avviato le loro indagini». Tutti gli afghani hanno raccontato agli agenti di Polizia di Portogruaro che sono riusciti ad aprire i sigilli in Serbia, infilandosi sul mezzo. La Co.met.fer. è un’azienda di San Stino che si occupa del commercio di ferro e altri metalli. Vanta collaborazioni in Serbia, Montenegro, Bosnia, Ungheria, Ucraina, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Rosario Padovano
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia