«Sesso nel centro accoglienza di Eraclea»

Le rivelazioni dell’ultima puntata dell’inchiesta di Fanpage, l’ex boss parla con chi gestiva i migranti nel Veneziano

ERACLEA. Soldi da lavare sfruttando il mercato dei rifiuti e la compravendita di aree, ma anche il fiorente business dei migranti che rende ancor di più quando la gestione diventa emergenziale. A rimettere sotto i riflettori le possibili aderenze tra mondo della criminalità organizzata e profughi, dopo le inchieste legate a Mafia Capitale e ai centri di accoglienza in Sicilia è adesso l’ultima puntata dell’inchiesta di Fanpage, la testata giornalistica on line che approfittando di un ex malavitoso – Nunzio Perrella – nelle vesti di agente provocatore, si è infiltrato nel panorama imprenditoriale del Nordest offrendo “soldi sporchi” e incassando pochi rifiuti e molti agganci.

E torna alla ribalta un volto dell’impresa locale trevigiana e veneziana, Stefano Fuso, ex referente del Centro di riciclo di Vedelago e gestore dell’accoglienza di migranti a Eraclea, già chiamato in causa nella puntata precedente della video-inchiesta. A nominarlo era stata Maria Grazia Canuto. La donna a cui il camorrista Perrella avrebbe offerto soldi della camorra per pagare un terreno nel Veneziano. La donna, una sorta di facilitatrice nella gestione dei rifiuti, ha detto di aver conosciuto Perrella «perché presentatole da Fuso» e dai soci del Centro Riciclo (prima che passasse nelle mani di Zago) ovvero Paolo Barnaba e Vito Andreola. Loro ammettono di averlo conosciuto, ma dicono che sia stato lui a presentare loro la Canuto per risolvere un problema legato al centro di riciclo. Chi ha detto il vero? C’è chi indaga per capirlo, ma intanto è il ruolo di Fuso a ritornare in primo piano. Fuso era infatti la guida della cooperativa Solaris che aveva in gestione il residence di Eraclea che anni fa è stato trasformato in centro di accoglienza. Ma è anche un imprenditore sui generis: dipendente del Centro di riciclo di Vedelago, dopo il fallimento ne assume il controllo a seguito di una girandola di operazioni societarie che vede l’ingresso di una società di investimenti facente capo ad un ottuagenario di origini romane già alla guida di decine di altre società. Ma Fuso ha anche un passato da amministratore di 21 società tra chimica, trasporti, finanza e perfino yacht che rileva, liquida, gestisce.

È con lui che avviene il dialogo immortalato dalle telecamere nascoste di Fanpage. Si parla di migranti, lui si presenta come gestore, e racconta retroscena, metodi e problematiche.

Tra queste quella delle ragazze ospitate nel suo centro (Eraclea?) «che si prostituivano per 5 euro» racconta a chi si propone come un partner nel business dei migranti. Dice di aver informato alti livelli istituzionali, e di essere stato invitato a «lasciar correre». Ma quel che non anticipa l’anteprima del video che verrà messo online martedì da Fanpage, è quanto possa essere facile far girare i soldi, anche i «soldi sporchi» tra centri di accoglienza e emergenza immigrazione.

Federico de Wolanski


 

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