Sesso e prostituzione dentro i night club: i titolari patteggiano

SAN DONA'. «Ma lo ha fatto il privé?». « Eh, sì, è andata in privé adesso.....ma era sicuro in privé questo, se no non l’avrei fatta neanche venire, Speriamo che sia brava a fargliene fare due....però le ho detto: quando hai finito devi venire fuori e lasciarlo che si riprenda un attimo». «..di solito ne fanno due attaccati qua». «Ma no questo se non si riprende: non ce la fa, ha 60 anni e non è uno di 40!».
Era questo il tenore delle comunicazioni di lavoro - intercettate dagli investigatori della Squadra Mobile - tra Matteo Vendramello e Lorenzo Borga, il primo accusato dalla pm Federica Baccaglini di essere l’amministratore di fatto del night club Game Over di Quarto d’Altino, il secondo del “Club Arabesque” di San Donà di Piave: per la Procura, due bordelli in attività dal 2014.
Ieri, udienza preliminare davanti al giudice Andrea Battistuzzi per i cinque indagati a vario titolo di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: parti lese, nove ragazze straniere che nel tempo hanno prestato i loro servigi nei due club e a casa dei clienti.
Le difese si sono accordate con la Procura per patteggiare la pena: nell’udienza del 15 settembre il gup dirà se si tratta di pene congrue - convalidando l’accordo - o meno. Tre anni di reclusione per lo jesolano Matteo Vendramello (48 anni, difeso dall’avvocato Marigonda); 2 anni e 5 mesi per il fratello Federico Vendramello (44 anni, avvocato Speranzoni); 2 anni e 8 mesi la pena concordata per Lorenzo Borga (sandonatese di 71 anni, avvocato Zornetta); due anni per l’unica donna del gruppo, Melania Mihaela Hobjla, 35 anni (avvocato Pietramala). Ha invece scelto la strada del processo con rito abbreviato Ugo “Piero” Bozza, 67 anni, di Portogruaro, difeso dall’avvocato Sorino. Secondo la ricostruzione dell’accusa, le offerte dei club erano tre. Il privé: il cliente entrava, sceglieva una ragazza con la quale appartarsi. Costo da 150 (per mezz’ora) a 500 euro (per due ore).
C’era poi la visita in albergo (dai 350 agli 800 euro) e infine, per i clienti più fedeli, l’offerta della ragazza “a domicilio”, pagata con il Pos: 1200-1500 euro. A metà tra gestori e prostitute. —
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