Sesso con la webcam. Poi scatta il ricatto

Cinquantenne fa autoerotismo ripreso da una ragazza: «500 euro o pubblico il video»

PORTOGRUARO. Video ricatti hard. La polizia sta raccogliendo alcune segnalazioni in merito a quanto raccontato da alcuni utenti sui 50 anni d'età che hanno subìto un vero e proprio tentativo di estorsione da parte di alcune ragazze conosciute in rete. È possibile anche, secondo gli agenti del commissariato di Portogruaro, che il nickname sia finto e che quindi dietro queste ragazze ci siano degli uomini, assolutamente veri, che senza scrupoli chiedono soldi, tanti soldi, alle vittime. All'attenzione dei poliziotti ci sono poi anche le classiche truffe on line di persone che acquistano un bene per 500 euro e che poi, invece, non ricevono il prodotto ordinato e pagato per via telematica con la carta di credito. A preoccupare maggiormente però sono i ricatti hard.

Il racconto che un 50enne residente nel portogruarese ha fatto agli agenti si configura come un tentativo di estorsione vera e propria. La vittima, che ha peccato di ingenuità, ha raccontato di aver conosciuto una ragazza, una bella e avvenente mora, attraverso una chat line molto molto in voga. Lei ha proposto sesso via webcam, mostrandosi e chiedendogli di mostrarsi in autoerotismo.

Ma dDopo un paio di esperienze sono iniziare le minacce. La ragazza avrebbe cambiato il tono delle conversazioni, chiedendo ripetutamente e insistentemente soldi, partendo da una base di 500 euro. Solo a quel punto è scattato il ricatto. «Se non mi paghi quella cifra entro tre giorni diffondo in internet le immagini di te che ti masturbi, così le possono vedere tutti». Intimorito anche dalla reazione dei familiari, in particolare della moglie, l'uomo si è rivolto alla polizia riferendo quanto accaduto. Secondo alcuni dati sono sempre di più gli uomini vittime di ricatti sessuali legati alla rete internet e ai portali on line.

È possibile come nel caso specifico che la vittima si sia collegata con un estorsore residente all'estero, in un paese dell'area americana oppure asiatica. Normalmente succede che quando una persona si rivolge alla polizia di Stato per episodi legati ai reati su internet, l'inchiesta finisce per essere trasmessa al posto di polizia postale di competenza. Nel caso di Portogruaro entra in scena la polpost di Venezia. Altri, invece, preferiscono raggiungere la questura di Pordenone, lontana appena 20 minuti di strada, per investire del problema la polizia postale di quel territorio, attiguo al portogruarese. (r.p.)

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