Sesso a buon mercato nel centro benessere locali sotto sequestro
SPINEA. Fuori un centro massaggi, dentro un bordello. Lo hanno smascherato i carabinieri, insospettiti da quel viavai incessante, quasi esclusivamente maschile. Lo gestivano due donne cinesi, denunciate dai militari di Spinea per sfruttamento della prostituzione, al termine di un’operazione che ha messo i sigilli al centro benessere (così appariva scritto nell’insegna) Ye Zù Yuàn.
L’attività sorgeva in via Roma, alle spalle di piazzetta Donatori di Sangue, zona Bersaglieri, dunque in pieno centro città, ma dietro una normale attività di estetica e benessere regolarmente autorizzata si nascondeva in realtà una vera e propria casa di appuntamenti, per giunta a prezzi modici, dunque a portata di tutti.
Il blitz è scattato al termine di un’accurata indagine da parte dei carabinieri della stazione locale comandati dal maresciallo capo Lamberto Stanchi, che dopo aver raccolto alcune segnalazioni da parte di cittadini, hanno prima attentamente monitorato l’attività del centro benessere, effettuando diversi appostamenti in zona, poi hanno indagato tra alcuni clienti, tutti uomini, che frequentavano il posto.
I sospetti sono subito apparsi fondati: dal racconto di una decina di loro è emerso infatti che nei locali del centro benessere, oltre a svolgersi massaggi rilassanti, si poteva anche fare sesso a buon mercato. Prestazioni aggiuntive, naturalmente previo pagamento di un sovrapprezzo sul massaggio che poteva andare dai 70 ai cento euro, consegnati direttamente nelle mani di due donne di mezza età che, da quanto raccontato dai clienti stessi, sembravano essere quelle incaricate di tenere le fila del business. I carabinieri hanno accertato poi che il centro pubblicizzava anche con annunci hot su internet le prestazioni sessuali, in modo da garantirsi un certo giro d’affari anche fuori città.
I militari, raccolti così tutti gli elementi, hanno ottenuto l’autorizzazione a procedere con il sequestro preventivo dell’intero immobile sede del centro massaggi, dove giovedì sera sono stati posti i sigilli. Le due cittadine cinesi, regolari sul territorio nazionale, con iniziali entrambe L.X., di 46 e 53 anni, sono state denunciate per sfruttamento della prostituzione: sembra approfittassero in particolare di una loro connazionale più giovane, facendola prostituire in una stanza del centro, lontano da occhi indiscreti. Ma non è escluso che fossero anche loro stesse a prestarsi sessualmente ad alcuni clienti, a seconda delle richieste e delle proposte. In città la chiusura del centro benessere ha subito suscitato clamore e ora molti chiedono di stringere i controlli su attività di questo genere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia