Serviranno mesi per rientrare nelle case

Camponogara. Il dramma delle famiglie sfollate dopo il rogo di via Venezia. Il sindaco mette a disposizione il palasport

CAMPONOGARA. Si prospettano tempi lunghi e momenti difficili per le 30 persone che risiedono nella palazzina incendiata in via Venezia 26 a Camponogara. A rientrare potranno essere fra un mese cinque famiglie, altre quattro dovrebbero farcela in tre mesi, mentre per l’appartamento da cui sono partite le fiamme ci vorranno almeno sei mesi prima di poterci rimettere piede.

Nell’edificio è andato a fuoco il tetto a causa di un rogo innescato da un ritorno di fiamma nel camino della stufa a pellet. I pompieri lunedì scorso hanno lavorato per tutto il pomeriggio con quattro squadre e una ventina di uomini. «L’intera struttura ha subìto danni per centinaia di migliaia di euro» spiega il sindaco Gianpiero Menin «Non tutto l’edificio però è nelle stesse condizioni. In una buona metà si potranno sistemare i danni dalle infiltrazioni dell’acqua e si potrà fare il riallaccio dei servizi e il rifacimento dell’impianto elettrico nel giro di un mese. Gli altri avranno bisogno di tempi più lunghi. Il caso peggiore è quello dell’appartamento da cui è partito tutto, dov’è andato in fiamme anche il mobilio all’interno».

I danni alla palazzina incendiata sono tutti coperti da assicurazione, anche se ora non mancheranno perizie e controperizie per capire la causa scatenante dell’incendio accidentale e le eventuali responsabilità. Nel frattempo le famiglie con bambini e disabili, resteranno ospiti da parenti ed amici per molto tempo. «Si tratta» spiegano alcune persone «di uno stravolgimento delle nostre vite. Siamo ovviamente contenti che nessuno si sia fatto male, ma i disagi per tutti noi saranno molto pesanti».

In paese intanto è scattata una vera e propria gara di solidarietà. «Ho ricevuto tante telefonate» spiega il sindaco «di persone pronte a dare una mano alle famiglie in difficoltà offrendosi di ospitare chi ne aveva bisogno. Per il momento sembra non sia necessario. Come Comune se necessario siamo anche pronti a mettere a disposizione provvisoriamente, se ve ne fosse la necessità, il palazzetto dello sport di Prozzolo».

Alessandro Abbadir

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