Serve un accordo per il Canal Salso
MARGHERA. Canal Salso da rivitalizzare e via Forte Marghera da trasformare in una passeggiata, per cicli e pedoni, da piazza XXVII Ottobre al forte di Marghera. Il dibattito in città è aperto dopo l’annuncio del sindaco Brugnaro di voler pedonalizzare, con transenne, metà via Forte Marghera la domenica o in occasione di eventi per testare la creazione di una passeggiata per i mestrini.
E i progetti non mancano.
C’è anche la proposta dell’associazione “ Canal Salso 1361” che conta un'ottantina di diportisti concessionari dell’ex Magistrato alle Acque, che tengono le barche sul Canal Salso.
ll lavoro è dell’architetto Alvise Lucchetta che ha collaborato con il presidente dell’associazione, l’architetto Patrizio Corrò (suoi i progetti dell’isola di San Secondo , della pista ciclabile Padana e del nodo Cialdini per Avm).
«La nostra associazione, nel settembre del 2013 ha commissionato un progetto di riordino del Canal Salso nel tratto tra il monumento al Marinaio ed il ponte di viale Ancona. Progetto che venne presentato al tavolo della conferenza dei servizi convocata dal Comune al quale erano presenti Lavori Pubblici; Patrimonio; Urbanistica; Viabilità; Mobilità; Segreteria Generale; Magistrato alla Acque e Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Un progetto, realizzato a nostre spese e che avremmo donato alla città prevedendo, tra l’altro, anche un percorso ciclopedonale, a condizione, per trovare le risorse finanziarie sufficienti, di avere la concessione di tutto lo specchio acqueo o per lo meno di tutta la sponda lungo Via Forte Marghera», spiega l’architetto che evidenzia un problema di fondo degli interventi sul Canal Salso, il conflitto di competenze.
Sì, perché via Forte Marghera fino al guard rail verso il Canale è di competenza comunale, mentre le rive, oltre il guard rail e il corso d’acqua sono sotto l’ex Magistro alle Acque. Per questo non è stata indicata la utilità pubblica del progetto che resta attuale, in attesa di interventi. E che verrebbe finanziato dai canoni demaniali dell’associazione, ridotti rispetto ai recenti aumenti.
«Un socio invece di pagare 300 euro, ne paga 500 e la differenza serve a pagare il mutuo per i lavori che dovrebbero costare quasi 800 mila euro, senza escavo del canale», ribadisce Corrò, convinto che per intervenire su quest’area «serve un accordo, una convenzione, tra Comune ed ex Magistrato alle acque per gli interventi sul Canal Salso perché da anni noi ci troviamo in una sorta di terra di nessuno. Dove anche solo tagliare un ramo pericolante di un albero diventa un problema per assenza di competenza. Noi il Canal Salso lo viviamo e curiamo fino dal 2007 quando abbiamo organizzato una pulizia del corso d’acqua».
Il progetto dei diportisti prevede pedane lungo le rive per un sicuro accesso alle barche; la ciclabile che corre al posto del guard rail e una piazzetta fronte monumento, con un chiosco bar, toilette e illuminazione a led. «Un presidio che valorizza l’area, un progetto concreto e documentato che attende da tempo una risposta dall’assessore De Martin», ribadiscono i diportisti.
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