«Serve un accordo con Airbnb contro l’evasione dell’imposta»
Dopo il successo della manifestazione #ocioaegambe l’Associazione di giovani veneziani torna con una proposta concreta: chiedere all’amministrazione di incontrare i rappresentanti di Airbnb, l’associazione che riunisce i proprietari di b&b, per firmare un accordo «per la riscossione automatica dell’imposta di soggiorno».
«Lo hanno fatto Firenze, Parigi, San Francisco e Amsterdam», hanno scritto in un comunicato in seguito alla richiesta ufficiale inviata all’amministrazione, «Si tratterebbe di far riscuotere la tassa direttamente dalla società che gestisce il sito, con l’obiettivo di eliminare l'evasione e l’elusione legate a questo tipo di locazioni, non sempre in regola come altre attività del settore ricettivo. Questa proposta è solo la prima di molte altre dopo il corteo, su residenza e turismo in particolare». A Firenze, le entrate da tassa di soggiorno nel 2015 erano mensilmente tra i 140 e 150mila euro, mentre nei primi mesi del 2016, successivamente alla firma del protocollo d'intesa con Airbnb, sono entrati tra i 300 e i 320mila euro mensili (fonte: bimag.it). «Secondo quanto previsto dal Decreto Lgls. 14 marzo 2011 n. 23 », spiega Marco Caberlotto, portavoce dell’associazione di ventenni e trentenni, «questi soldi dovrebbero servire per interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e servizi pubblici locali».
La proposta non era ancora stata ufficialmente formalizzata, ma già Alessandra Poggiani di Venis ne aveva parlato come priorità, facendo riferimento al modello Milano che ha da qualche mese firmato un accordo con Airbnb e al progetto di istituire un portale per segnalare Airbnb abusivi, come ha fatto Barcellona. Per ulteriori informazioni FB www.facebook.com/generazione90.
(v.m.)
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