«Serve l’ospedale unico» Forcolin attacca i sindaci
San Donà. Il vice governatore contesta chi disquisisce sulle schede della Regione La proposta anima lo scontro politico sull’area dove costruire la nuova struttura
LAZZARINI FGAVAGNIN MUSILE.
SAN DONÀ. Ospedale unico, torna in auge il progetto di un’unica struttura per il Veneto Orientale. Il vice governatore del Veneto, Gianluca Forcolin, interviene evidenziando la posizione della Regione e chiede sia investita la Conferenza dei sindaci. Intanto, alcuni primi cittadini si lamentano per le schede regionali che stanno attuando il progetto di polo chirurgico a Portogruaro e medico a San Donà, con l’emergenza e riabilitazione a Jesolo.
« Vedo che i sindaci», analizza Forcolin, «stanno disquisendo sulle eccellenze dei vari reparti tra Portogruaro piuttosto e San Donà. Le schede regionali della Regione con il presidente Zaia prevedono questo dopo che è naufragato l’accordo tra i Comuni per un solo ospedale. Allora è bene sia investita la Conferenza dei sindaci per la Sanità, con un nuovo presidente in luogo di quello pro-tempore, perché abbia la giusta credibilità e operatività. Sia presentato un progetto condiviso e noi lo accoglieremo». Per il momento non si parla di area, anche se resta l’obiettivo di un punto di equilibrio tra San Donà e Portogruaro.
A San Donà il vicesindaco, Luigi Trevisiol, è perplesso: «Non possiamo parlare di ospedale unico, casomai di ospedale nuovo. Non possiamo rinunciare a un ospedale a Portogruaro, e neppure a San Donà. La soluzione sarebbe un ospedale unificato tra Jesolo e San Donà, magari nella zona di Caposile, mantenendo poi un’emergenza e riabilitazione al lido di Jesolo». Oliviero Leo di Scegli Civica è critico: «San Donà ci ha fatto perdere tempo, io e Anna Maria Babbo siamo sempre stati a favore dell’ospedale unico. Trevisiol adesso cambia idea, ma allora deve allontanarsi dal centrosinistra di cui non fa parte per coerenza».
L’ex senatore Luciano Falcier di IDeA si inserisce nel dibattito: «L’ospedale di Portogruaro è in posizione strategica, inamovibile, ben difeso e solo da potenziare anche per fare concorrenza al Friuli. La Casa di Cura Rizzola a San Donà è apprezzata, svolge un ottimo servizio, è stata potenziata per volontà della Regione e non intende spostarsi. Ha eccellenti ed efficienti servizi e non ha, naturalmente, tutti quelli di un ospedale pubblico (pronto soccorso, servizi notturni, ecc.) . L’ospedale di Jesolo è il futuro della riabilitazione. Vuole, quindi, il Comune di San Donà prendere atto che nulla facendo il punto debole del sistema ospedaliero del Veneto Orientale diventerà l’ospedale di San Donà rischiando di perdere ulteriore prestigio ed autorevolezza. E allora, perché non costruire un nuovo ospedale in sostituzione e tra gli attuali di Jesolo e San Donà?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video