«Serve aiuto al Centro la Piazza»

Direttore e amministratore al sindaco: troppa burocrazia e tasse esagerate
MION FAVARO 31/03/2007 Centro Commerciale La Piazza incendio magazzino © Bertolin M.
MION FAVARO 31/03/2007 Centro Commerciale La Piazza incendio magazzino © Bertolin M.

«Per rilanciare il centro polifunzionale La Piazza ci serve una mano». A lanciare un appello all'amministrazione e indirizzarlo, nello specifico, al sindaco Luigi Brugnaro, sono Luca Rosin e Andrea Michieletto, l'amministratore e il direttore di quello che per tutti è il centro commerciale La Piazza di Favaro, che raccoglie, o almeno così dovrebbe, i negozi di vicinato della località. «Abbiamo proposte, progetti, idee, ma non riusciamo a trovare un interlocutore in nessuno dei dirigenti dell'amministrazione né in alcuna delle persone che di volta in volta interpelliamo e con le quali ci confrontiamo da anni. Nessuno si prende una responsabilità, continuano a rimandarci, come se il tempo fosse infinito».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la cancellazione di un evento che doveva tenersi domenica scorsa, dedicato ai ragazzi, Favaro Comics. «Ci siamo dati da fare per mesi, poi per un disguido, che ammettiamo, una mail a cui non abbiamo risposto in mezzo a questa burocrazia dalla quale non se ne esce, tutto è andato in fumo e in sette giorni l'ufficio preposto non riuscito a darci l'autorizzazione. Soldi e tempo persi. Possibile? E questo vale per tutti gli eventi che cerchiamo di organizzare per vivacizzare il Centro, renderlo visibile, farlo conoscere». Proseguono: «Questo modo di fare si scontra con quanto sostiene l'amministrazione, che alla fine favorisce i centri commerciali come Auchan e Valecenter, che possono fare quello che vogliono senza chiedere nulla a nessun, altro che aiutare i negozi della città». Il piano terra bene o male è vivo, tranne un paio di unità libere, il piano di mezzo ha molte vetrine vuote, negozi e uffici sfitti, all'asta, in vendita. Chiuso il night, chiuso il bowling e via dicendo. C'è poi la questione di costi. Il centro La Piazza è area Peep. Per convenzione, che la direzione del Centro definisce “anacronistica”, per un negozio di 64 metri quadri che vale circa 73mila euro, di affitto si possono chiedere al massimo 4.380 euro l'anno.

«Eppure», spiegano, «si pagano le stesse tasse di un negozio in piazza Ferretto, le stesse rendite catastali del centro Mestre. Qualche anno fa il Comune ha cercato di venderci la superficie a prezzi elevatissimi. Allora, manifestazioni non se ne fanno, le categorie non organizzano nulla, il comune ci rema contro anziché facilitarci la vita. Riducendo almeno le rendite catastali, visto che parliamo di edilizia pubblica, forse avremmo almeno più margine e potremmo ridurre i costi di gestione».

Un piano industriale direttore e amministratore ce l'anno, con tante idee, proposte, progetti. La prima richiesta è quella di semplificazione, la seconda è quella di ragionare sulla tassazione. «Un negozio di 64 metri quadri paga mille euro annui di Imu, uno di oltre 200 circa 5 mila euro. E poi parlano di aiutare i commercio locale? Bisognerebbe pagare in base alla capacità di un immobile di creare reddito. Se gli affitti sono cinque volte più bassi di quelli del centro città, allora lo stesso dovrebbe valere per le tasse. Ma non è così».

Marta Artico

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