Serrentino, si cerca la mediazione
JESOLO. Via intitolata all’ex prefetto di Zara Vincenzo Serrentino, il Comune cerca la mediazione con gli esuli istriani. Nei giorni del grande raduno nazionale, tra convegni e spettacoli teatrali a Jesolo, la proposta di intitolare al prefetto fucilato nella seconda guerra dai partigiani jugoslavi, la cui famiglia e discendenti vivevano a Jesolo, ha scatenato antichi odii e rancori che ancora dividono l'Italia.
La vedova di Pietro Serrentino, compianto avvocato di Jesolo, la signora Franca Balliana, vive al Lido e invita chi si oppone a leggere la storia su suo suocero morto a 47 anni. L’Anpi ha proposto una via dedicata agli esuli istriani, e rigetta la proposta di intitolarla a Serrentino, considerato criminale di guerra per la sua presenza nel tribunale che condannò a morte tanti partigiani. Giudizio condiviso, almeno sulle origini fasciste di Serrentino e i crimini, da Sel di Salvatore Esposito che ha annunciato le barricate a Jesolo, come quando furono date le chiavi della città al governatore della Carinzia Joerg Haider, in odore di simpatie naziste. Allora la città, nel silenzio totale o quasi dell’establishment cittadino, diede il riconoscimento della città al condottiero che più si era battuto contro l’Europa degli Stati lanciando quella dei popoli. Poi fu sdoganato dalla politica anche italiana oltre che internazionale, prima di concludere la sua vita e la sua ascesa politica in un tragico e misterioso incidente stradale.
Ora ci risiamo ed Esposito evoca presidi antifascisti con associazioni e movimenti. Daniele Bison, consigliere di opposizione con passato missino mai rinnegato, se la prende con l’associazione partigiani: «L’Anpi farebbe bene a partecipare agli incontri con i dalmati, probabilmente molti pregiudizi cadrebbero, sarebbe un’occasione per loro di conoscere la storia da un altro punto di vista, del resto anche Giorgio Napolitano, ex partigiano, ha riconosciuto gli errori fatti dalla Sinistra nel non riconoscere per oltre cinquant’anni il dramma delle Foibe».
Il sindaco Valero Zoggia apre invece all'Anpi: «Intitolare una via agli esuli dalmati potrebbe essere una proposta da prendere in considerazione, perché credo che tutti la condividerebbero».
Oggi sono previsti altri incontri e convegni al Lido per la conclusione di questo raduno che ha portato circa 300 esuli da tutta Italia ed Europa.(g.ca.)
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