Serre, rivolta contro la Regione

Cavallino. Mobilitazione dei coltivatori per i danni dopo la nevicata di febbraio

CAVALLINO. La Cia pronta a portare avanti, con i coltivatori associati del litorale, una mobilitazione contro la Regione per il mancato intervento a supporto delle decine di aziende agricole di Cavallino-Treporti danneggiate dalla neve. Anche la Coldiretti ieri sera, alla riunione dei dirigenti, ha discusso questa possibilità. La decisione della Cia scaturisce dall’assemblea che si è svolta lunedì pomeriggio a Cavallino alla presenza del sindaco Claudio Orazio e dell’assessore all’agricoltura Mirco Bodi per discutere la situazione degli aiuti dalla Regione dopo i danni provocati alle serre dalla nevicata dell’11 febbraio scorso.

«Non siamo per nulla soddisfatti», spiega Luciano Scarpa, presidente di zona della Cia San Donà, «della piega che sta prendendo la vicenda: ci sono troppe incognite e risposte non esaurienti da parte della Regione. Ci sembra, onestamente, che manchi la volontà di intervenire, mentre per altri settori si corre subito ai ripari. Il comparto agricolo sul litorale veneziano è in ginocchio, ma non abbiamo ricevuto nessun genere di rassicurazione da parte degli enti preposti. Sono stati stimati danni per quasi due milioni, a dimostrazione della gravità della situazione. Oltre ai danni alle strutture, sono stati distrutti i raccolti, abbiamo perso la stagione».

Scarpa ha annunciato agli amministratori locali di Cavallino che intende coinvolgere in questa mobilitazione anche le altre associazioni di categoria degli agricoltori. «Il problema è troppo serio», ha confermato, «per essere affrontato in modo non unitario. Auspichiamo una collaborazione anche con le altre associazioni, per arrivare tutti insieme ad una soluzione».

La risposta non si è fatta attendere e la probabile mobilitazione era ieri sera all'ordine del giorno anche della Coldiretti. «La Regione è disposta solo a ragionare su prestiti attraverso Veneto Sviluppo», commenta il segretario Coldiretti di Cavallino-Treporti, Simone Bozza, «prestiti tra l'altro provenienti da un asset finanziario destinato a tutt'altro e che sarà oltremodo improbabile dirottare verso la ricostruzione delle serre di Cavallino che vivono invece una situazione d'urgenza causata da una disastrosa calamità naturale. Di fatto la situazione è drammatica, i danni sono così ingenti che si rischia la decimazione dell'intero comparto produttivo ortofrutticolo di Cavallino-Treporti».

Francesco Macaluso

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