Serre per coltivare la marijuana due arrestati dai carabinieri

Una dozzina di piante nello sgabuzzino della casa di Spinea di un 38enne agli arresti domiciliari Un altro centinaio nel magazzino di un disoccupato di Rosolina. Foglio con lista di nomi, si indaga
Di Francesco Furlan
Agenzia Candussi. Giornalista: Furlan. Descrizione: operazione "Secret Garden" , i carabinieri scoprono 4 serre di piantagioni di marijuana, due arresti. nella foto da sinistra: Bisogno e Reietti
Agenzia Candussi. Giornalista: Furlan. Descrizione: operazione "Secret Garden" , i carabinieri scoprono 4 serre di piantagioni di marijuana, due arresti. nella foto da sinistra: Bisogno e Reietti

Appassionati lettori di riviste del settore, amanti del bricolage tanto da costruire serre protette, lampade e pannelli per irradiare la luce e il calore. Coltivatori scrupolosi, anche se di marijuana.

Sono un centinaio le piante poste sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Mestre e due le persone finite in manette. Sono Michele Boscolo, di 38 anni, residente a Spinea - che già si trovava agli arresti domiciliari per reati di droga - e Devis Tiozzo Pagio, 30 anni, residente a Rosolina (Rovigo), disoccupato e incensurato. Secondo i militari sono responsabili del reato di produzione, coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il mercato di riferimento, secondo i militari che hanno condotto l’indagine, era quello di Rovigo, Chioggia, Spinea e Mestre. Il primo intervento dei carabinieri venerdì a Spinea dove, dopo aver tenuto sotto controllo un pregiudicato che faceva la spola tra la stazione ferroviaria e la casa di Boscolo, decidono di intervenire a casa del 38enne, che si trova agli arresti domiciliari. Perquisiscono la casa e trovano, in uno sgabuzzino, una piccola serra, composta da una dozzina di piante, alte mezzo metro o poco più, oltre al kit necessario per la coltivazione delle piante. Ma soprattutto, sotto una piastrella, i carabinieri scovano degli appunti con nomi e di numeri di telefono, probabili clienti e fornitori.

È grazie a questo elenco risalgono al trentenne di Rosolina e lunedì, con la collaborazione della compagnia di Adria, decidono di andare a fargli visita. E nel capanno per gli attrezzi vicino all’abitazione hanno trovato la produzione di marijuana, con un centinaio di piante alte circa settanta centimetri. Una vera e propria serra impostata in modo quasi industriale, come hanno spiegato ieri il comandante della compagnia di Mestre Antonio Bisogno e il tenente Alessandro Riglietti, comandante del Nucleo operativo. Dopo aver acquistato online i semi dall’Olanda il trentenne aveva realizzato una serra utilizzando lampade alogene, trasformatori, impianto idroponico - per la coltivazione delle piante senza utilizzare la terra - ventilatori e pareti isolate con polistirolo per evitare che all’esterno si potesse sentire il rumore dei ventilatori, che avrebbe potuto insospettire qualcuno. Oltre alle piante nel complesso sono stati 51 i pezzi dell’attrezzatura posti sotto sequestro per un valore stimato dai carabinieri in 25 mila euro. L’erba invece avrebbe potuto fruttare sul mercato dello spaccio al dettaglio circa 6 mila euro. Sequestrati anche 1350 soldi in contanti e, in via preventiva, anche una pistola Smith&Wesson calibro 45 regolarmente denunciata a detenuta dal trentenne di Rosolina. Le indagini dei carabinieri si concentreranno ora sugli ulteriori nomi e numeri di telefono trovati nei fogli sequestrati a casa di Michele Boscolo. Ieri il tribunale di Rovigo ha disposto per Tiozzo Pagio gli arresti domiciliari. La convalida dell’arresto di Boscolo è invece attesa per oggi.

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