Serre per coltivare la marijuana due arrestati dai carabinieri
Appassionati lettori di riviste del settore, amanti del bricolage tanto da costruire serre protette, lampade e pannelli per irradiare la luce e il calore. Coltivatori scrupolosi, anche se di marijuana.
Sono un centinaio le piante poste sotto sequestro dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Mestre e due le persone finite in manette. Sono Michele Boscolo, di 38 anni, residente a Spinea - che già si trovava agli arresti domiciliari per reati di droga - e Devis Tiozzo Pagio, 30 anni, residente a Rosolina (Rovigo), disoccupato e incensurato. Secondo i militari sono responsabili del reato di produzione, coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il mercato di riferimento, secondo i militari che hanno condotto l’indagine, era quello di Rovigo, Chioggia, Spinea e Mestre. Il primo intervento dei carabinieri venerdì a Spinea dove, dopo aver tenuto sotto controllo un pregiudicato che faceva la spola tra la stazione ferroviaria e la casa di Boscolo, decidono di intervenire a casa del 38enne, che si trova agli arresti domiciliari. Perquisiscono la casa e trovano, in uno sgabuzzino, una piccola serra, composta da una dozzina di piante, alte mezzo metro o poco più, oltre al kit necessario per la coltivazione delle piante. Ma soprattutto, sotto una piastrella, i carabinieri scovano degli appunti con nomi e di numeri di telefono, probabili clienti e fornitori.
È grazie a questo elenco risalgono al trentenne di Rosolina e lunedì, con la collaborazione della compagnia di Adria, decidono di andare a fargli visita. E nel capanno per gli attrezzi vicino all’abitazione hanno trovato la produzione di marijuana, con un centinaio di piante alte circa settanta centimetri. Una vera e propria serra impostata in modo quasi industriale, come hanno spiegato ieri il comandante della compagnia di Mestre Antonio Bisogno e il tenente Alessandro Riglietti, comandante del Nucleo operativo. Dopo aver acquistato online i semi dall’Olanda il trentenne aveva realizzato una serra utilizzando lampade alogene, trasformatori, impianto idroponico - per la coltivazione delle piante senza utilizzare la terra - ventilatori e pareti isolate con polistirolo per evitare che all’esterno si potesse sentire il rumore dei ventilatori, che avrebbe potuto insospettire qualcuno. Oltre alle piante nel complesso sono stati 51 i pezzi dell’attrezzatura posti sotto sequestro per un valore stimato dai carabinieri in 25 mila euro. L’erba invece avrebbe potuto fruttare sul mercato dello spaccio al dettaglio circa 6 mila euro. Sequestrati anche 1350 soldi in contanti e, in via preventiva, anche una pistola Smith&Wesson calibro 45 regolarmente denunciata a detenuta dal trentenne di Rosolina. Le indagini dei carabinieri si concentreranno ora sugli ulteriori nomi e numeri di telefono trovati nei fogli sequestrati a casa di Michele Boscolo. Ieri il tribunale di Rovigo ha disposto per Tiozzo Pagio gli arresti domiciliari. La convalida dell’arresto di Boscolo è invece attesa per oggi.
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