Sequestro record di pesce avariato

Trovate sette tonnellate nascoste in uno stabilimento di Porto Viro

CHIOGGIA. Erano, complessivamente, sette tonnellate di prodotti ittici. Tutto congelato e accatastato sopra una ventina di pedane, all’interno delle celle frigorifere. Il punto è che si trattava di prodotti scaduti e privi di tracciabilità, tant’è che questo materiale era “nascosto” nelle celle, celato al primo sguardo da confezioni di materie prime congelate che, invece, erano perfettamente in regola.

A scoprire il trucco, neppure troppo raffinato, sono stati i militari della capitaneria di porto di Chioggia, in uno stabilimento di Porto Viro, nel corso di un’operazione di polizia marittima eseguita questa settimana. L’azienda, che si occupa di confezionare alimenti di origine ittica e vegetale, che vengono poi commercializzati in territorio comunitario, è stata passata al setaccio dai militari della guardia costiera e dei Nas di Padova. È stato, appunto, nell’esaminare il contenuto delle celle frigorifere che sono state trovate le sette tonnellate di preparazioni alimentari irregolari, che sono poi state catalogate cartone per cartone. Nello specifico sono stati rinvenuti grossi quantitativi di anguille di varie dimensioni, scadute anche da un anno; anguille marinate congelate, prive delle indicazioni obbligatorie relative alla loro data di scadenza e di congelamento; storioni congelati a tranci, anche questi scaduti da tempo. Sono state elevate sanzioni amministrative per circa 6000 euro, la merce è stata posta sotto sequestro amministrativo e verrà, con molta probabilità, distrutta a spese della ditta proprietaria. Il valore dei prodotti ittici sequestrati è pari a 60 mila euro. Dall’inizio del mese di marzo, il personale della Guardia Costiera e del Nas di Padova sta lavorando in sinergia, ottenendo ottimi risultati dal punto di vista della verifica della tracciabilità degli alimenti di origine ittica. Infatti, fino ad oggi, sono stati sequestrate, in Veneto, circa duemila tonnellate di alimenti per un valore complessivo che supera i 5 milioni di euro, nella maggior parte dei casi privi di etichettatura e tracciabilità o addirittura scaduti, come in questo ultimo accertamento. Sono state ispezionate almeno 35 aziende adibite alla commercializzazione, deposito e trasformazione di alimenti di origine animale e ittica, elevando svariate sanzioni amministrative per violazioni varie.

Diego Degan

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