Sequestrati più di 45 mila orologi falsi: indagine da Mestre a Prato
MESTRE. È partita da Mestre, dal controllo della documentazione di un negozio cinese, l'indagine "Time out" del Comando provinciale della Guardia di Finanza e del comando della Tenenza di Tessera che ha consentito di individuare tre cittadini cinesi dediti alla contraffazione di orologi di marchi di lusso. Orologi riprodotti in modo tale da ingannare anche la clientela più esperta.
L'incrocio di dati tra i vari uffici della Guardia di Finanza di Venezia, dal comando provinciale agli uffici del porto ed aeroporto, hanno permesso di individuare il deposito di produzione e stoccaggio all'ingrosso, ricostruendo l'intera filiera del falso made in China. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Venezia hanno visto scattare così una serie di perquisizioni da Mestre fino a Prato, toccando anche altre città toscane e la Lombardia. A Prato, dove è presente una importantissima comunità cinese, è stato individuato un appartamento adibito a laboratorio, dove venivano assemblate le varie parti meccaniche degli orologi contraffatti, nonché delle speciali macchine punzonatrici a caldo ( molto costose) e dei cliché che riproducevano i vari marchi, da inserire nelle casse o nel retro degli orologi. Macchinari che garantivano una altissima precisione e un livello elevato di contraffazione.
Tra i marchi presenti: Panerai, Rolex, Cartier, Mont Blanc, Vacheron Costantin, Iwc, Patek Philippe, Breitling, D&G, Ferrari. Tutti già confezionati e pronti alla vendita ad ignari clienti a prezzi anche alti; per alcuni orologi, spiegano i finanzieri di Tessera, si poteva anche arrivare a spendere 13 mila euro per un prodotto che frutto della contraffazione veniva a costare ai produttori al massimo 300 euro.
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