Sequestrati 7 mila pezzi illegati: 200 borse sono pericolose per la salute

Operazione dei Baschi verdi: gli ambulanti si rifornivano in tre magazzini di Mestre e poi andavano a vendere a Venezia
L'operazione della Finanza
L'operazione della Finanza

MESTRE. Tre negozi usati dai venditori ambulanti abusivi per rifornirsi di merce, settemila borse sequestrate di cui quasi 200 potenzialmente pericolose per la salute perché contenenti cromo esavalente, piombo e nichel in livello superiore rispetto ai limiti consentiti dalla legge, almeno secondo le prime analisi realizzate con lo spettometro, che dovranno ora essere confermate dalle analisi di laboratorio.

È questo il bilancio dell’ultima operazione dei baschi verdi per il contrasto del commercio abusivo e della contraffazione. I finanzieri, nei giorni scorsi, dopo aver tenuto sotto controllo alcuni ambulanti abusivi che facevano la spola tra Mestre, dove andavano a caricare i borsoni, e Venezia, dove andavano a vendere la merce, hanno fatto irruzione in tre negozi-magazzini di Mestre gestiti da altrettanti negozianti di nazionalità cinese, due in via Aleardi e uno in via Cappuccina. Nei tre magazzini i finanzieri hanno trovato numerosi sacchi e borsoni contenenti i modelli di borse più richieste dai turisti, già pronti per essere utilizzati dai venditori nelle calli e nei campi veneziani. I baschi verdi hanno quindi sequestrato 7 mila borse commerciate illegalmente perché prive delle giuste etichette in violazione del codice del consumatore. I tre commercianti cinesi sono stati quindi sanzionati amministrativamente con un multa di 1.032 euro ciascuno, che dovranno pagare se vorranno riavere la merce, oltre che mettersi in regola con le etichette. Tuttavia, se i sospetti relativi alla presenza di sostanze pericolose saranno confermati, la loro posizione potrebbe aggravarsi con una denuncia penale per la vendita di materiale pericoloso per la salute.

lo spettrometro utilizzato per rilevare sostanze pericolose
lo spettrometro utilizzato per rilevare sostanze pericolose

Le borse infatti sono state sottoposte all’esame dello spettrometro, un apparecchio ai raggi X - a vederlo sembra un asciugacapelli - che permette di valutare la presenza di metalli in quantità superiore a quanto previsto dalla legge.

Un controllo che è stato fatto con la collaborazione della Camera di Commercio, cui appartiene lo spettrometro, che ha sottoposto a controllo le borse - molte delle quali in finta pelle - scoprendo risultati sospetti in quasi 200 pezzi. Per questo sono stati prelevati alcuni campioni e inviati ai laboratori per verificare la nocività e acquisire l’eventuale prova dei reati di adulterazione o contraffazione di altre cose in danno della pubblica salute e delle violazioni degli obblighi di restrizione dell’uso di sostanze chimiche in quanto tali o su qualsiasi componente di un preparato o di un articolo, non conforme alle condizioni previste dal regolamento (Ce), che ne stabilisce i principi e i requisiti. «Operazioni come questa», ha spiegato ieri il colonnello Gianluca De Benedictis presentando l’operazione, «servono per dare fiducia non solo ai turisti ma anche a quegli imprenditori sani che vengono danneggiati dal commercio abusivo e della contraffazione».

 

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