Sequestrata una villa da 300 mila euro
CONA. Cinque in famiglia, marito, moglie e tre figli. Tutti con redditi dichiarati pari a zero e tutti, tranne il figlio più piccolo, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona (furti, rapine e lesioni personali). Ma tutti proprietari e abitanti di una villetta del valore stimato di 300mila euro in via Manzoni, a Pegolotte.
È stato incrociando questi dati, che i militari della compagnia della guardia di finanza di Chioggia hanno ottenuto, dall’autorità giudiziaria, il decreto di sequestro per la villa in cui abitano Stefano Hudorovic, 46 anni, la moglie Barbara Fulle (47) e i loro figli. Una casa il cui valore è, come recita la norma, “sproporzionato” rispetto ai redditi dichiarati dai proprietari e, quindi, presumibilmente frutto di attività illecite. Il sequestro è stato compiuto pochi giorni fa, ma è stata una corsa contro il tempo, per via delle “contromisure” prese dalla famiglia che ha approfittato, almeno per i tempi tecnici, di un primo diniego del tribunale, lo scorso novembre, alla richiesta di sequestro dell’immobile. La procedura prevede, infatti, che i proprietari del bene oggetto della misura di prevenzione patrimoniale (in questo caso, la villa) vengano informati dal tribunale, prima che si proceda al sequestro, per dar loro modo di dimostrare l’eventuale lecita provenienza del bene stesso. In altre parole se, magari, la villa fosse frutto di un’eredità, un regalo, una vincita o che altro.
Ma la famiglia Hudorovic-Fulle non ha nemmeno tentato di far valere eventuali ragioni legali. E’ stata scelta, invece, una strada più furbesca: una delle figlie a cui era materialmente intestato l’immobile, l’ha messo in vendita, ai primi di marzo, in due agenzie della zona e aveva pure trovato un compratore. In questo era stata favorita, forse, dal prezzo "stracciato" richiesto per la casa: 105mila euro, il costo di un appartamento per una villa a due piani con giardino. Se poi si accertasse che questa era una “finta vendita”, potrebbero aprirsi altri filoni di indagine.
A questo punto il pericolo che il bene da sequestrare venisse «disperso, sottratto o alienato», come richiede la legge per procedere d’autorità, era concreto e le Fiamme gialle ne hanno chiesto, e ottenuto dal tribunale del Riesame, il sequestro d’urgenza, riuscendo a trascriverlo, nei registri immobiliari, prima che lo facesse il nuovo acquirente. Ieri, poi, è stata trascritta anche la convalida del sequestro, formalizzata il giorno precedente. Dunque l’immobile entrerà, a breve, nel possesso dello Stato in attesa della confisca. Nel frattempo la famiglia Hudorovic-Fulle potrà continuare ad abitarci, ma potrebbe pagare un affitto. La procedura di confisca terminerà, nel giro di un anno e, quando la villa sarà proprietà dello Stato a tutti gli effetti, potrà essere alienata o anche acquisita dal Comune.
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