Sensa, sposalizio con il mare e patto firmato con Firenze

Ieri la cerimonia con Brugnaro e Nardella seduti a poppa della Serenissima insieme al Patriarca Corteo acqueo e Forte di Sant’Andrea riaperto. Il sindaco: «Città metropolitana come la Repubblica»
Di Alberto Vitucci
Interpress/Gf.Tagliapietra. 08.05.2016.- Festa della Sensa sposalizio del mare.Regata donne vince Tosi Valentina e Ragazzi Giorgia
Interpress/Gf.Tagliapietra. 08.05.2016.- Festa della Sensa sposalizio del mare.Regata donne vince Tosi Valentina e Ragazzi Giorgia

VENEZIA. Sposalizio con il mare. E gemellaggio con l’Arno. Venezia rivive le sue glorie e i fasti della Serenissima. Guardando al futuro e rinsaldando un legame di amicizia – adesso diventato quasi un patto politico – con l’altra grande città d’arte d’Italia, Firenze. Il cinquantenario dell’alluvione, che nel 1966 colpì Firenze più duramente che Venezia, aiuta. Così come la sincera amicizia sbocciata tra i due sindaci. Luigi Brugnaro, imprenditore che ha strappato dopo 25 anni la città al centrosinistra, si definisce «renziano». E va d’accordo su molte cose con Renzi («Più del Pd!» scherza). Con Dario Nardella, renziano e sindaco di Firenze, questa due giorni è servita per mettere a punto un piano di progetti comuni da presentare al governo. La sicurezza e i maggiori poteri ai sindaci. Risorse e nuove norme per arginare il turismo di massa che più che arricchire le città d’arte le sta consumando. Quale migliore platea per discutere di tutto questo di un bacino San Marco addobbato a festa, a bordo della Serenissima con vogatori e trombettieri?

Il corteo della Sensa è partito ieri da San Marco alle 9. Spettacolo d’altri tempi, moto ondoso ridotto come per incanto, colori che ricordano i grandi Vedutisti del Settecento. Il corteo acqueo, silenzioso e variopinto, scorta la Serenssima, che ha al timone Giovanni Giusto, a lato le barche delle remiere. Nel posto d’onore il sindaco Brugnaro e Dario Nardella, insieme al patriarca Francesco Moraglia. A San Nicolò di Lido la cerimonia dello Sposalizio. Il sindaco getta in laguna l’anello benedetto dal patriarca, pronunciando la storica formula: «Desponsamus te mare, in signum veri perpetuiqui domini»: Noi ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio.

Dietro, il Forte di Sant’Andrea, baluardo della difesa della laguna costruito nel Cinquecento da Michele Sammicheli. Qui la guarnigione veneziana presidiava dagli invasori fino alla caduta della Repubblica nel 1797. «La prima proiezione di Venezia verso il mare Adriatico», twitta il sindaco sul suo profilo. «E oggi», continua, «dobbiamo immaginare una Città metropolitana come lo era la Serenissima. Tutti insieme per rilanciare la nostra economia». Poi foto ricordo e selfie con la moglie Stefania, il sindaco Nardella, lo staff.

Occasione per ricordare la storia con l’Infanteria Real in costume del Settecento che presenta le armi al sindaco e la bandiera di San Marco issata sul Forte. Festa grande nell’isola di recente ceduta dal Demanio al Comune e aperta da Vela al pubblico per tutta la giornata. Nel pomeriggio alla vicina isola della Certosa la festa e le premiazioni delle regate di “schie” e “maciarele”, le giovani promesse del remo. La grande giornata di festa continua con la festa religiosa, con la cerimonia officiata dal patriarca in mattinata al Lido. Festa dell’acqua, festa delle isole.

Nel pomeriggio le bande di Tessera e Pellestrina hanno aperto la stagione estiva al Lido, con un corteo in Gran Viale a cui hanno partecipato anche il prosindaco Paolo Romor e l’assessore del Lido Michele Zuin. «Gran Viale riaperto, fatti e non parole», commenta il sindaco.

Brugnaro e Nardella posano per i fotografi durante la passeggiata tradizionale in Gran Viale. «Ci siamo dati appuntamento per i prossimi giorni», dicono, «il protocollo adesso diventerà operativo, e al governo chiederemo insieme poteri e risorse per le nostre città».

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