Sempre più bimbi obesi e con disturbi alimentari

Mirano. L’Usl 3 ha formato una task force per i piccoli dai 3 ai 13 anni con una pediatra, una dietista e una psicologa. Adolescenti a rischio anoressia

MIRANO. Dal bambino che alle quattro del pomeriggio mangia un piatto di pasta a quello che vorrebbe carne a ogni ora. E poi c’è quello che non sa nemmeno cosa sia l’acqua, perché per lui è una bevanda senza sapore e ormai il suo palato desidera solo liquidi zuccherati. Fino ai comportamenti più pericolosi, come quello di mangiare pochissimo, eliminando “scientificamente” quello che, per il minore, può far aumentare il proprio peso, fino a sfociare in casi di anoressia e bulimia. Sempre più spesso il reparto pediatrico del distretto di Mirano Dolo dell’Usl 3, diretto dal dottor Luca Vecchiato, si occupa di disordini alimentari.

«Seguiamo attualmente un’ottantina di bambini, prevalentemente dagli 8 ai 13 anni», spiega Vecchiato, «stiamo notando un aumento degli accessi al servizio, tanto che da un ambulatorio al mese che avevamo organizzato per Dolo e Mirano, ora ne abbiamo previsti quattro per Mirano e quattro per Dolo». Così, da circa un anno, il servizio è stato potenziato con l’arrivo di personale dedicato: una pediatra, la dottoressa Giuliana Fino, che ha un master conseguito all’Associazione italiana disturbi alimentari e peso, una dietista, Raffaella Zago e una psicologa, Isabella Robbiani. Degli 80 bambini che sono in cura al servizio dedicato della Pediatria di Mirano-Dolo, circa un 10% ha problemi di obesità, un 5% di anoressia e la restante parte è in sovrappeso: su di loro lavorano molto le professioniste dell’ospedale, sempre in sintonia con le famiglie coinvolte. «La relazione tra i medici e la famiglia», aggiunge il primario, «viene costruita già durante la prima visita del bambino: gli operatori analizzano lo stile di vita e le abitudini alimentari di tutta la famiglia e ovviamente le patologie preesistenti, che possano predisporre all’obesità». Si valuta lo stile di vita a tavola, si individuano le abitudini scorrette dei piccoli pazienti e si ragiona sul tempo dedicato alle attività ludiche e sportive.

Il servizio offre anche una terapia cognitivo-comportamentale, ritenuta oggi nel mondo scientifico l’approccio più completo per i disturbi del peso, perché aiuta a gestire la fame nervosa o la scarsa accettazione del proprio corpo. «Pazienti come quelli pediatrici», spiega il direttore generale dell'Usl 3 Giuseppe Dal Ben, ««sono i soggetti più fragili e se sono affetti da patologie si trovano in condizione ancor più delicata».

Filippo De Gaspari

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