Semilibertà per Doina, si decide il 3 maggio

La romena in carcere alla Giudecca potrebbe perdere definitivamente il beneficio. Il tribunale di Sorveglianza interviene dopo i selfie della detenuta condannata per l'omicidio di Vanessa Russo con un ombrello infilato nell'occhio

VENEZIA. La giovane rumena Doina Matei dovrà attendere il 3 maggio per sapere se potrà continuare ad uscire dal carcere della Giudecca per lavorare durante il giorno o dovrà rimanere rinchiusa in una cella. Il Tribunale di sorveglianza ha fissato per quel giorno, infatti, l’udienza durante la quale dovrà decidere se revocare definitivamente la semilibertà alla detenuta o darle la possibilità di tornare a lavorare.

Dieci giorni fa il giudice Vincenzo Semeraro aveva sospeso temporaneamente la semilibertà, che da nove mesi permetteva a Doina Matei, dopo nove anni trascorsi in carcere senza alcun permesso, di uscire durante il giorno per lavorare presso una cooperativa. La giovane donna era stata condannata a sedici anni per aver ucciso nel 2007 Vanessa Russo, infilandole la punta dell'ombrello nell'occhio in una fermata della metropolitana di Roma.

La sospensione della semilibertà si deve al fatto che ha pubblicato sul suo profilo Facebook alcune fotografie che la ritraevano al Lido in momenti di spensieratezza, evidentemente scattate mentre era fuori dal carcere in intervalli dal lavoro. Sulla questione da Roma era intervenuto anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: «La concessione del beneficio «era stata condizionata», aveva spiegato, «al rispetto di specifiche prescrizioni ed, in particolare, ad un utilizzo limitato e predeterminato del telefono cellulare, che era stato autorizzato esclusivamente per comunicare con l'istituto di pena, con il datore di lavorò e con singole persone previamente individuate».

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