Semenzato in festa, l’amarezza di Rosteghin

Il coordinatore leghista: «La gente ora ci segue». Bergamo: «I candidati contano più delle liste»
GIORNALISTA: Morsego .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: presentazione della lista di UDC ed NCD a sostegno della candidatura a sindaco di Brugnaro - nella foto: BERGAMO
GIORNALISTA: Morsego .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: presentazione della lista di UDC ed NCD a sostegno della candidatura a sindaco di Brugnaro - nella foto: BERGAMO

VENEZIA. La Lega fa festa - insieme al Movimento Cinque Stelle, che cresce notevolmente in laguna - e il Pd incassa a fatica la sconfitta.

Sono stati d’animo diversi quelli dei primi commenti al voto veneziano sulle regionali che vedono la Lega, “trainata” dal successo anche in laguna di Luca Zaia e della sua lista, addirittura come prima forza politica a livello di coalizione.

«La Lega è stato l’unico partito non colluso nello scandalo del Mose che ha squassato la città» commenta il coordinatore veneziano del partito Alberto Semenzato «e anche questo ha avuto il suo peso nel voto regionale a Venezia, oltre al buon governo di Luca Zaia. A Venezia la Lega in passato ha avuto qualche difficoltà ad affermarsi, ma forse la gente ha veramente iniziato a capire il senso delle nostre battaglie su temi come la sicurezza e l’immigrazione e inizia a sostenerle anche nell’area veneziana».

Non nega la sconfitta il coordinatore comunale del Pd Emanuele Rosteghin: «Chiaramente non era il risultato che ci aspettavamo anche a Venezia, né con la candidatura di Alessandra Moretti, né per il voto di lista. Ne discuteremo nei prossimi giorni, ma l’esito è comunque migliore che nel resto del Veneto, il distacco con Zaia meno accentuato. Per noi il voto realmente significativo resta quello per le elezioni comunali».

Non ha ragioni di gioire neppure il coordinatore comunale di Forza Italia Roberto Ferrara con un partito “polverizzato” sino al 5 per cento.

«Purtroppo queste elezioni per noi sono capitate nel momento peggiore» spiega «in mezzo a una riorganizzazione del partito che il presidente Berlusconi è impegnato a realizzare e dopo una fase di grandi divisioni. Il centrodestra deve ricostituirsi e unirsi, ma certo la Lega non può pensare di egemonizzarlo, anche se la vittoria di Zaia, che anche noi abbiamo sostenuto, è più che legittima per il buon governo che ha attuato in Regione in questi anni».

Un altro partito che esce decisamente con le ossa rotte dal voto regionale a livello nazionale è il nuovo raggruppamento moderato che unisce il Nuovo centrodestra all’Udc e che conquista poco più dell’1 per cento. «Ma non è un dato per noi significativo» commenta Ugo Bergamo, da sempre “motore” dell’Udc «perché in questo voto le liste contano poco e molto di più la personalizzazione sui candidati. Per questo per noi è piuttosto significativo il buon risultato ottenuto anche a Venezia dalla Lista Tosi a cui contribuivamo. Le vere valutazioni le faremo comunque sul voto delle comunali. L’obiettivo è ricostruire un largo centro moderato alternativo alla sinistra, ma è chiaro che, in questo senso, l’affermazione della Lega, con i suoi toni gridati ed estremisti, non aiuta». (e.t.)

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