Seimila alberi da piantare contro i fumi del Passante
La qualità dell’aria di Scorzè? Fare attenzione all’ozono, mentre le concentrazioni di monossido di carbonio, biossido di zolfo e quello di azoto non hanno mai superato i limiti di legge nel breve periodo. Questa il parere dell’Arpav sulle due campagne di monitoraggio dell’aria fatte lo scorso anno in via Venezia.
Intanto la giunta ha approvato un atto d’indirizzo, perché si approvi la convenzione con la società fiorentina Treedom per iniziare a far nascere il “Bosco di Cappella” attorno al casello del Passante. E quest’ultimo avrà il compito di ridurre l’impatto ambientale provocato dal passaggio quotidiano dei veicoli.
Arpav. Ieri in municipio è arrivata la relazione dell’Arpav sulle analisi fatte fra il 13 maggio e il 6 luglio e tra il 7 ottobre e il 22 novembre 2016, prendendo in esame il periodo estivo e invernale. La centralina è stata installata a poche decine di metri dalla Castellana e da quanto dicono gli esperti, la situazione non è la più rosea di questo mondo ma neppure la più brutta. «Accettabile», rileva lo studio. Per Arpav, infatti, monossido di carbonio, biossido di zolfo e quello di azoto «non presentano particolari criticità», si legge nel testo, «e anche per quanto riguarda benzene, benzo(a)pirene e metalli, le medie complessive ponderate dei due periodi di monitoraggio sono risultate inferiori al valore limite annuale per il benzene e per il piombo ed inferiori ai valori obiettivo per il benzo(a)pirene e per i restanti metalli». In estate le concentrazioni di ozono, «ha superato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana in 5 giornate su 55 di misura. Inoltre quella di polveri Pm10 ha superato il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana, pari a 50 microgrammi metrocubo, da non superare per più di 35 volte per anno civile, per un totale di 8 giorni di superamento su 102 complessivi di misura (8 per cento)». In soldoni, l’aria di Scorzè è stata definita accettabile per il 73 per cento dei casi, buona per il 13 per cento, mediocre per il 9 per cento e scadente per il 3 per cento.
Bosco. Con l’estate s’inizierà a vedere anche l’area verde attorno al casello del Passante. Un progetto che vede coinvolta anche la San Benedetto, in collaborazione con Veneto Agricoltura e si parla di mettere 6 mila alberi ed essenze vegetali autoctone. Nello specifico, si parla specie arboree tipiche del bosco della pianura padana, come il pioppo e il salice. Lo scopo è ricostituire l’intero habitat naturale grazie ad arbusti e specie tipiche dell’ecosistema umido di quest’area, tra cui specie minacciate di estinzione.
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