Sei mesi fa Massimo Salviato aveva perso il padre
MIRANO. Un anno nero per la famiglia Salviato: prima la morte del papà Silvano, avvenuta il 25 gennaio per un infarto, giusto sei mesi dopo è toccato al secondogenito Massimo, stavolta per un incidente.
Massimo Salviato, 24 anni di Mirano, ha perso la vita sabato notte, il 25 luglio. In sella alla sua moto si è scontrato con una Opel Astra che stava uscendo da una laterale a Spresiano, nel Trevigiano. Lui e il suo caro amico, Andrea Missaglia, 38 anni, pure lui di Mirano, sono stati sbalzati dalla BMW 1000 su cui viaggiavano. Un impatto terribile.
Nonostante le quattro ore in sala operatoria, nella notte tra sabato e domenica il giovane è spirato. «È morto poco prima che arrivassimo», dice tra le lacrime mamma Ione, «ha cercato di tenere duro fino alla fine ma purtroppo non è bastato». La telefonata dei carabinieri è arrivata nella tarda sera di sabato; Massimo, con l’amico di sempre Andrea, erano andati a fare un giro nel Trevigiano. La moto era di Massimo ma la dinamica di quanto successo non è ancora chiara; infatti saranno le indagini delle forze dell’ordine per capire chi fosse alla guida e perché è avvenuto l’impatto con la macchina. Di certo, Massimo non c’è più e già i primi amici sono arrivati ieri in via dei Pensieri a Mirano per portare le condoglianze alla mamma e alla sorella Eleonora.
Diplomato in Informatica allo Zuccante di Mestre, il giovane lavorava alla Jmax di Trebaseleghe. Tra i suoi hobby c’erano la palestra e proprio la moto. Il legame di amicizia tra lui e Andrea era molto forte, tanto che quest’ultimo considerava il 24enne una sorta di “pupillo”. «Era un ragazzo molto introverso» lo ricordano la mamma e la sorella «ma quando c’era bisogno arrivava sempre. Essendo il più piccolo della famiglia, era il coccolone. Ma sapeva essere molto affettuoso e sensibile». Ancora da stabilire la data del funerale, che si terrà a Mirano. Nel frattempo Massimo ha donato le cornee, mentre la famiglia deve affrontare l’ennesimo lutto in appena sei mesi. Il papà Silvano era stato maestro prima e poi volontario Auser alla scuola Dante Alighieri di Mirano e continuava a occuparsi di assistenza ai bambini con particolari difficoltà di apprendimento.
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