Sei frazioni si organizzano «Vogliamo contare di più»
CHIOGGIA. Frazioni “dimenticate”, nasce un maxicomitato per chiedere più attenzione all’amministrazione comunale. Sant’Anna, Cavanella, Ca’ Bianca, Ca’ Pasqua, Ca’ Lino e Isola Verde hanno deciso di unirsi perché la voce di 15.000 persone dovrebbe avere più peso nelle “contrattazioni” con l’ente pubblico. Chiedono di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano i loro territori e di avere un interlocutore diretto nella giunta, suggerendo una delega alle frazioni da aggiungere a qualche assessore. Il maxicomitato si è registrato all’Agenzia delle entrate e iscritto all’albo dell’associazionismo. Si è dato un regolamento e chiede che lo statuto comunale sia modificato prevedendo che i comitati civici abbiano l’opportunità di dire la propria sulle questioni che coinvolgono le frazioni. «Stiamo lavorando da un anno», spiega Luciano Serafini, presidente del coordinamento dei comitati, «e siamo arrivati a formalizzare il maxicomitato delle frazioni nella consapevolezza che condividiamo gli stessi problemi e insieme potremo avere più forza. I nostri comitati sono apolitici e lavoriamo come volontari ma non si esclude che si possa dar vita ad una lista civica per aver un nostro rappresentante in Consiglio». Non fa parte del maxicomitato Valli che evidentemente non sente la stessa necessità. «Spesso troviamo un muro nell’amministrazione pubblica», spiega Valterino Baldin, presidente del comitato di Sant’Anna, «con le promesse siamo a mille, con i risultati a zero. Siamo stanchi di essere dimenticati. Sono due anni che chiediamo interventi nelle aree pubbliche in degrado (sottopasso, parcheggio, piazza della chiesa vecchia), sono anni che diciamo che l’incrocio semaforico sulla Romea che taglia in due la frazione è pericoloso. Abbiamo scritto due lettere al Prefetto e una alla Procura della Repubblica perché si verifichino se ci sono negligenze. I furti sono in aumento in tutte le frazioni così come le strade in dissesto».
I cittadini si sono anche resi disponibili a collaborare con le forze dell’ordine per aumentare la vigilanza. A Ca’ Bianca esiste un sistema di allerta, con catene di messaggi telefonici, per avvisare tutti i residenti nel caso si vedano auto sospette. «E non ci rispondano sempre che mancano i soldi», continua Baldin, «è stata acquistata da un anno e mezzo una lavastoviglie per le scuole ed è lì ferma perché il Comune non ha ancora provveduto agli allacciamenti. Ci sono aule pronte nella scuola media che non si possono utilizzare e non si sa perché».
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