«Sei aree in totale abbandono»

I delegati: non solo Vaschette, agiamo qui con il Piano delle città

MARGHERA. «Per recuperare Marghera dal degrado urbano non si guardi solo a far rinascere l’area delle Vaschette, ma si recuperino altre sei aree in totale stato di abbandono che sono diventate il rifugio di un centinaio di persone prevalentemente sbandati, prostitute e spacciatori».

A lanciare l’appello sono per la Municipalità di Marghera il delegato alla Casa e alle Politiche Sociali Mario Silotto , quello ai lavori pubblici Valdino Marangon e il presidente della commissione Affari Sociali Antonio De Dea. Sono loro a tracciare la mappa delle aree degradate. Inizia Mario Silotto. «Innanzitutto», spiega, «va recuperata l’area dell’ex Dopolavoro della Montedison che si trova a ridosso del centro sociale Rivolta in via Fratelli Bandiera. Questa struttura è nell’abbandono più totale ed è diventata la casa dello spaccio. C’erano campi da tennis, palestre, un circolo ricreativo e mense. Ora è tutto lasciato nella sporcizia». Una seconda zona di degrado si trova in via Correnti e via della Rinascita, a ridosso degli uffici del Sociale della Municipalità . Si tratta di una ex fabbrica di lampadari occupata di notte da sbandati e da cui escono topi e bisce che creano allarme tra i residenti. L’area è ampia 4000 metri quadrati. «Un’altra zona immersa nel degrado», dice spiega Valdino Marangon, «è quella in cui si trova una vecchia casa colonica abbandonata in via Bottenigo. Sono complessivamente oltre 3 ettari di terreno fra costruzione e vecchie stalle. Abbiamo segnalazioni di barboni e prostitute soprattutto nel periodo estivo. Anche questa zona abbastanza periferica potrebbe essere utilizzata dai residenti del rione una volta recuperata» . Problemi ci sono anche al deposito bus di Actv a Ca’ Emiliani, poco custodito nelle ore serali, e anche nella zona dell’ex distributore di benzina fra via Rossarol e via Fratelli Bandiera .

«Tutte queste zone assieme all’area delle Vaschette», ricorda Silotto, «sono frequentate, secondo alcune stime che abbiamo fatto con gli operatori dei Servizi sociali, da almeno un centinaio di sbandati che vivono di espedienti. Sarebbe opportuno che si riuscisse a pensare da parte di Regione, Comune e Governo ad un riordino complessivo del quartiere, magari stanziando 4- 5 milioni di euro in più da aggiungere al piano di recupero di Marghera Porta Sud. Eviteremmo così interventi separati e si cambierebbe il volto di Marghera».

Alessandro Abbadir

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