Sei anni per costruire l’Orient 1791 e conquista la medaglia d’oro

Michele Padoan guida un battello Actv a Venezia e nel tempo libero si dedica alla sua grande passione, il modellismo statico navale 

il personaggio

Michele Padoan punta a finire di costruire l’Orient 1791 entro fine anno. Da poco torniti, dipinti e posizionati i 118 cannoni, adesso mancano i mortai per il modellino scala 1:48 lungo oltre un metro e mezzo del vascello francese classe “Commerce de Marseille”. Dopo sei anni di lavoro (e c’è chi ci mette anche il doppio), il più è fatto. Con una precisione e qualità tale da aggiudicarsi la medaglia d’oro nell’ultimo campionato italiano “navimodel” di modellismo statico 2019, organizzato a inizio giugno a Sesto San Giovanni, con un punteggio di 98 su 100. Un lavoro immane che, dice lui, richiede passione e forza di volontà.

Già perché Michele Padoan, 51 anni di Chioggia e residente a Conche, nella vita fa tutt’altro: ogni mattina è alla guida di un battello Actv su e giù per il Canal Grande.

La passione per il modellismo nasce a 10 anni con i primi fortini in legno. Ereditata dallo zio, quella voglia di dare forma al legno non lo abbandona più: «Non è lavoro, fa parte di me, mi viene automatico». Finché circa 10 anni fa si butta sul modellismo d’arsenale: costruire alla maniera di un vero cantiere d’epoca. Niente scatola piena di pezzi da assemblare, tutto è autocostruito. «Per l’Orient», racconta Padoan, «ho comprato travi in legno da 4-5 metri, le ho poi trasformate in tavolette e steli. Le poiane in legno di bosso le ho intagliate e scolpite. Cannoni e cerniere invece li ho ottenuti dall’ottone per poi tornirli a mano». Solo per l’artiglieria c’è voluto oltre un anno. Passato interamente nel suo laboratorio di casa, circondato da trapani, seghe circolari, trafori. E tutto da autodidatta, senza le scorciatoie di Internet.

«Per questo», dice, «ho deciso di aprire una pagina Facebook, “Passione Precisione Pazienza”, dove do indicazioni e suggerimenti”. Negli anni, sono oltre 50 i modelli realizzati. E alcuni dal grande valore, sentimentale molto prima che economico. Li ha dedicati, al pari della medaglia d’oro, al figlio Lorenzo «senza il quale niente avrebbe senso» e alla sua fidanzata Concettina «per la pazienza e il sostegno morale». —

Eugenio Pendolini

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