Segre si dimette, ma ricomincia Da Fondazione di Venezia a M9
Finisce l’era di Giuliano Segre. Anzi, ricomincia. Questa volta alla guida dell’M9, il nuovo Museo del Contemporaneo di Mestre, con una nuova fondazione costituita ad hoc. Il presidente della Fondazione di Venezia lascia infatti la carica che ricopriva da ventitrè anni alla guida dell’istituzione nata dalla Cassa di Rispamio di Venezia - che lui stesso aveva presieduto - con qualche mese di anticipo rispetto alla fine del suo mandato.
La decisione è stata annunciata ai consiglieri della Fondazione, ed è legata al limite dei mandati espletati previsto dal protocollo che l’Acri (l’Associazione che raggruppa le fondazioni di origine bancaria) e il Ministero dell’Economia hanno siglato pochi mesi fa.
La scadenza naturale del mandato era prevista per fine settembre 2015, ma visto che la Fondazione dovrà approvare il proprio Documento Programmatico Previsionale entro il 31 ottobre, Segre ha rinunciato all'incarico con decorrenza 1 luglio, per permettere al suo successore di lavorare sulla programmazione futura.
Che sarà - è gia previsto, anche se sarà ora il vicepresidente del Consiglio Generale, Antonio Foscari, a convocare una riunione per la nomina del nuovo presidente - l’attuale vicepresidente della Fondazione di Venezia, il commercialista e fiscalista mestrino Giampietro Brunello, l’uomo che dal 2000 guida la Sose, la società pubblica che costruisce e gestisce gli studi di settore per il Ministero dell’Economia.
«Il cammino nella e della Fondazione - ha dichiarato il professor Segre nel suo intervento di commiato dalla Fondazione - ha occupato una parte importante della mia vita, anche rendendo speranza nei momenti più bui, figli di una deriva che la storia saprà giudicare. Nel contempo ha portato nella mia cultura, dedicata in solitario alla ricerca e alla teoria, il contatto con tante intelligenze e con tante presenze che debbo ringraziare con sentimento per la crescita collettiva che si è consolidata nel progetto M9». È proprio dell’M9 Segre andrò ora a occuparsi, visto che è prevista la nascita di una nuova fondazione legata proprio al nascente Museo di Mestre che egli dovrebbe presiedere e che resta il fulcro dell’attività della Fondazione di Venezia, visto che ormai assorbe circa l’80 per cento dei suoi fondi.
L’addio anticipato consentirà a Segre di gestire con Brunello - comunque a lui vicino - il passaggio di consegne, prima delle nuove nomine nel Consiglio generale della Fondazione che riguarderanno anche Comune e Provincia, definendo il riassetto prima dell’ingresso dei nuovi soggetti ed evitando qualunque possibile rotta di collisione con il nuovo sindaco della città Luigi Brugnaro., dopo i rapporti a dir poco difficili di Segre con il suo predecessore Giorgio Orsoni.
Una mossa di grande abilità, come è nelle corde di Segre, 75 anni, di antica militanza socialista, già professore ordinario di Scienze delle finanze nell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Per quanto riguarda l’M9, la tempistica dei lavori in corso - iniziati da circa un anno - dovrebbe portare all'inaugurazione del museo nella seconda metà del 2017, dopo i ritardi accumulati in precedenza che ora si sta cercando di recuperare. Il progetto prevede la realizzazione di un museo del Novecento, spazi commerciali, direzionali , riaprendo alla cittadinanza uno spazio di incontro e condivisione. Si tratta di un investimento complessivo da circa 100milioni di euro.
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