Segnalati camping abusivi «Nessuno ha controllato»
Sottomarina. I consiglieri Segantin e Ranieri attaccano l’assessora Angela D’Este «Inutile parlare di evasione di tassa di soggiorno senza fare le dovute verifiche»
SOTTOMARINA. «Attività abusive segnalate ma senza alcun risultato». Lo sostengono i consiglieri di ChioggiaViva, Marcellina Segantin e Leonardo Ranieri, entrando nel dibattito sulla tassa di soggiorno innescato dall’annuncio dell’assessora al turismo Angela D’Este sui controlli alle attività ricettive alla caccia di possibili evasori.
I due consiglieri auspicano le verifiche, ma precisano che a seguito di precisi esposti non si sono ottenuti i risultati sperati. Da giorni in città non si parla d’altro. Le parole dell’assessore, che ha accusato di evasione parte degli operatori, hanno creato più di qualche malessere e prestato il fianco all’opposizione per attaccare la giunta grillina. I dati sulla tassa di soggiorno 2017 non sono ancora stati ufficializzati, ma pare siano in linea con quelli dello scorso anno (640.000 euro) e tanto basta all’amministrazione, a fronte di una stagione record per il turismo, per insinuare che qualcuno faccia il furbo. Nell’occhio del ciclone ci sono gli affittacamere, che sono stati inseriti tra le tipologie soggette alla tassa di soggiorno in un secondo momento, e potrebbero non essere ancora adeguati, ma non solo.
«Ben vengano i controlli», spiegano la Segantin e Ranieri, «come portavoce delle categorie ci sentiamo tranquillamente di affermare che gli operatori del settore sono in regola con i pagamenti, ma è certo corretto fare le verifiche e eventualmente segnalare chi non lo sia. Chiediamo però con la stessa attenzione di verificare che sul territorio non si insedino delle attività completamente abusive che per questo motivo sfuggono alla tassa di soggiorno come a tutte le altre imposte…».
I due consiglieri spiegano anche a cosa si riferiscono. «Esistono degli esposti protocollati di inizio estate», spiegano la Segantin e Ranieri, «in cui si segnalavano in modo dettagliato due contesti in cui si esercitava attività di camping senza averne titolo e in un’area non idonea a quel tipo di attività. Quegli esposti non hanno portato a nulla perché le attività sono continuate per tutta l’estate. Controlli, trasparenza, legalità sono concetti su cui siamo tutti d’accordo. A chiedere maggiori controlli sono per primi gli operatori che pagano le tasse e che vorrebbero che lo facessero tutti. Molti settori del nostro turismo hanno investito continuamente, nonostante i problemi dovuti all’erosione, alle incertezze delle concessioni demaniali e alle conseguenze di una pianificazione territoriale inadeguata sulla quale non sembra che l’amministrazione stia intervenendo. Gli operatori hanno ottenuto risultati mostrando una città viva e accogliente. È convenienza di tutti che si porti alla luce l’evasione e che siano perseguite le situazioni di illegalità».
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