Sedie in testa, violenta rissa al bar
Rissa al Cappuccino Hour, i clienti scappano in strada. L’episodio ieri mattina attorno alle 8.30, in via Cappuccina, mentre gli avventori del bar stavano tranquillamente bevendo il caffè. Coinvolti padre e figlio, di nazionalità romena.
La rissa. «All’improvviso», racconta una donna, Marina, cliente del locale che stava chiacchierando in compagnia di una amica, «tutto d’un tratto abbiamo visto un uomo che alzava una sedia e iniziava a prendere letteralmente a sediate in testa la persona seduta di fronte a lui, più matura». I clienti spaventati sono scappati fuori, non appena hanno potuto, per non rimanere coinvolti nella furia. Un parapiglia generale. La scena è durata diversi minuti. Le persone che erano uscite hanno chiamato i carabinieri, la polizia, i soccorsi. Nel frattempo uno dei due, quello che aveva iniziato a prendere a sediate l’altro, si era allontanato per evitare le forze dell’ordine.
Sul posto i medici del Suem 118, che hanno medicato l’uomo che ha avuto la peggio e il trasporto all’ospedale dell’Angelo. Gli agenti della volante della polizia, sopraggiunta in seguito, hanno verificato che si trattava di padre e figlio, entrambi romeni, 51 anni il padre, 30 il figlio, che sembrerebbe avesse anche problemi di carattere psichiatrico.
I testimoni. «Ho evitato una sediata in testa per pochi centimetri, c’era sangue dappertutto», racconta ancora la donna. «Frequentiamo quel locale», spiega, «perché non vogliamo arrenderci, per non spopolare la zona del tutto. Così ho detto alla mia amica che abita là, vengo io a bere il caffè qui. E siamo andate al Cappuccino Hour. Certo, potremmo dirigerci tutti verso il centro, ma poi? Chi resterebbe qui? A chi consegneremmo il quartiere? Eppure adesso, dopo questo episodio, è difficile tornarci ancora. Siamo stufi e stanchi, continuiamo a chiedere sicurezza, presidio, polizia, invece siamo sempre qui, abbandonati». E ancora: «Come residenti segnaliamo civilmente la situazione da un pezzo, e invece ennesima scena da Far West. Alla fine quanto accaduto verrà derubricato come rissa familiare e archiviato, e per noi domani sarà tutto uguale a prima». Conclude: «Quello che vogliamo è il presidio, la sicurezza, un clima che ci consenta di vivere una vita normale. Perché non possiamo frequentare più la nostra città?». «Erano proprio dietro di me», racconta Barbara, «ho detto alla mia amica “alzati subito, andiamo via”, c’era sangue dappertutto, un disastro. Questo è un evento come tanti, liquidato come lite. La situazione ormai è allo sbando e oggi che avevano bisogno, non c’era nessuno».
Le proteste. Dall’estate scorsa i residenti della zona, che comprende via Cappuccina, via Sernaglia, via Dante, via Aleardi, via Rampa Cavalcavia, Piave, Trento, Fogazzaro, Fagarè e ancora via Querini e via Monte San Michele, chiedono che le forze dell’ordine intervengano presenziando sull’area «24h su 24h a piedi e in continuo movimento allo scopo di contrastare la delinquenza e il malcostume che imperversano». Nei giorni scorsi l’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este sulla scorta dell’ennesima lettera di denuncia inviata al sindaco e corredata da 400 firme, aveva chiesto un incontro con i CittadiniDiVenezia, che si sono rifiutati.
Ad agosto il questore aveva ordinato la chiusura di due locali mal frequentati, il “Bar degli Artisti” e il Cappuccino Hour, finito nel centro del mirino. Proprio quest’ultimo rimase chiuso per trenta giorni.
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