Secondo furto alla Rizzola uffici e armadi sottosopra

San Donà. Ladri in azione nel cuore della notte, si accontentano di 150 euro ma forse cercavano dell’altro. Presto arriverà un nuovo sistema di sicurezza
SAN DONA' DI P. - FAGAVANIN - SCATTOLIN - INGRESSO AL CANTIERE DELLA CASA DI CURA "RIZZOLA"
SAN DONA' DI P. - FAGAVANIN - SCATTOLIN - INGRESSO AL CANTIERE DELLA CASA DI CURA "RIZZOLA"

Secondo furto in dieci giorni alla casa di cura Rizzola, i ladri tornano sul luogo del delitto. La scorsa notte, presumibilmente dopo le 3.30, quando già la guardia giurata era passata per un controllo generale in via Gorizia, hanno fatto irruzione dalla porta della lavanderia per salire al terzo piano, sede degli uffici amministrativi dove già avevano messo a segno il primo colpo da 1600 euro, rubati da una delle casseforti che erano stati divelte a mazzate.

Cercavano la seconda, che nel primo colpo avevano abbandonato, ma non sono riusciti a trovarla, perché la direzione si era premurata di spostarla in altro luogo per motivi di sicurezza. Hanno rovistato dappertutto nei cassetti e armadi e rubato circa 150 euro in contanti trovati in uno scaffale. Il sospetto è anche che potessero cercare qualcos'altro. Qualcuno ha infatti ipotizzato che forse i ladri cercando qualcos’altro. Circostanza vuole che il direttore sanitario, dottor Adriano Cestrone, sia coinvolto nelle indagini relative all'Usl 16 padovana per gli appalti nelle mense alla Serenissima Ristorazione, quale ex dg dell'azienda. Una spy story che però è stata subito ridimensionata dalla proprietà che fa a capo a Francesco Variola. Intanto, in rete, "San Donà più Sicura" ha subito alle prime ore dell'alba alimentato il dibattito e dato la notizia del furto. «Potrebbero essere stati gli stessi ladri del primo colpo», commenta il dottor Variola, «che cercavano la seconda cassaforte. E infatti hanno rubato pochi spiccioli. Non abbiamo alcun documento che possa interessare indagini o accertamenti, nè documenti di altro genere».

E anche il denaro in contanti non supera comunque i 1500-1600 euro. Somme non molto elevate per giustificare un secondo furto dopo il primo che già aveva sollevato un polverone sulla sicurezza alla casa di cura convenzionata con la Regione. Resta il fatto che per la seconda volta la Rizzola è stata presa di mira dai ladri che non hanno esitato a ritentare per completare l'opera lasciata incompiuta. «Stiamo per installare un nuovo sistema di sicurezza», aggiunge il dottor Variola, «che sarà molto più capillare e allargato a tutta la struttura sanitaria. Presto ci sarà una riunione per decidere come e quando iniziare».

Si torna a discutere di sicurezza presso le strutture sanitarie della città. Anche in ospedale, i dipendenti, in particolare al centralino di via Nazario Sauro, lamentano il via vai di persone sospette senzatetto, balordi che vanno e vengono dopo che in ospedale sono stati segnalati furti, rapine, boicottaggi e addirittura attentati. Hanno scritto una lettera alla direzione, ma per adesso non sono stati adottati provvedimenti ritenuti risolutivi delle lacune evidenziate soprattutto dal personale che si sente insicuro ormai da diversi anni anche per la presenza di parcheggiatori abusivi o persone che chiedono con insistenza l'elemosina.

Giovanni Cagnassi

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