«Se ti togli dal sindacato non sarai tra i licenziati»

Aeroporto, la società Alpina condannata per comportamento antisindacale. Pressioni nei confronti di due addette alle pulizie per andarsene dalla Uil

Vuoi conservare il tuo posto di lavoro? Esci dal sindacato. Questo il messaggio fatto arrivare ad alcuni dipendenti, questo il motivo per cui la società Alpina è stata condannata dal tribunale del lavoro per comportamento antisindacale, e obbligata rendere pubblica la sentenza tra i propri dipendenti. Lo spiega bene il decreto del tribunale del Lavoro, che porta la firma del giudice Paola Ferretti, su ricorso presentato dalla Uil Trasporti attraverso i legali Domenico Zito e Massimo Pagnin. I fatti risalgono al marzo dello scorso anno quando la società Alpina, che in sub-appalto si occupa del servizio di pulizia degli aerei per gli handler Gh (da aprile 2015) e Aviapartner (da giugno 2016) perde l’appalto con Gh e avvia la procedura di licenziamento collettivo.

A due lavoratrici viene consegnata dai coordinatori la lettera di licenziamento comunicando che «se ti togli dalla Uil non ti licenziano, altrimenti ti licenziano». L’azienda quindi, come ricostruisce il giudice, ha fatto capire bene loro che «non sarebbero state licenziate ove avessero revocate l’iscrizione al sindacato». E così loro, per salvare il posto, hanno fatto. La società, davanti al giudice, si è difesa spiegando che il licenziamento sarebbe stato prontamente revocato a causa delle condizioni familiari delle due donne. Ma è una versione che, ricostruisce il giudice, non regge alla prova dei fatti. E non solo perché ci sono le dichiarazioni delle due addette alle pulizie.



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