«Se Florina è morta ditemi dov’è»
PIANIGA. «Chiediamo che se qualcuno ha fatto del male o ha ucciso Florina, almeno ci faccia sapere in qualche modo dove cercarla o dove trovare il corpo. Da un anno e mezzo siamo nella disperazione più totale. Se è viva rinnoviamo l’appello a contattarci. Ringrazio il vescovo di Padova Claudio Cipolla e il parroco di Cazzago Davide Zaffin della loro attenzione per la terribile situazione che stiamo vivendo».
A dirlo è Nela, la mamma di Florina Simion, la ragazza di 25 anni di origine romena scomparsa dalla sua casa di via Ariosto, a Cazzago di Pianiga dal 25 febbraio del 2016. Dal momento della scomparsa, della giovane non è stata trovata alcuna traccia. Dai controlli fatti dai carabinieri di Dolo è emerso come il cellulare della ragazza sia stato spento già due ore dopo la scomparsa. Inoltre il corpo non è stato trovato, e anche l’allontanamento volontario non sembra un’ipotesi credibile e praticabile, visto che Florina aveva lasciato a casa i documenti e i farmaci che doveva assumere regolarmente, cioè le pastiglie per curare l’epilessia. Florina aveva avuto problemi di dipendenza nel passato, problemi che parevano ormai superati.
La mamma si chiede come mai le indagini proseguano con tanta lentezza. «I nostri avvocati ci hanno fatto sapere», spiega la mamma di Florina, «che i tabulati dei cellulari, sia quello di Florina, che quelli legati al cerchio delle sue amicizie, saranno disponibili da ottobre. Mi pare che avere queste informazioni dopo un anno e mezzo dalla scomparsa sia un tempo eccessivo».
Gli avvocati Stefano Tigani e Pietro Coluccio, a cui la famiglia si è rivolta per cercare di far luce sul caso, nel corso dei mesi infatti si sono convinti che si tratti di un omicidio e per questo hanno chiesto e ottenuto dal Tribunale di Venezia il gratuito patrocinio per l’analisi dei dati. I tabulati del cellulare di Florina sono stati comparati anche con quelli di altre persone coinvolte, che sono state segnalate al magistrato competente, il pm Massimo Michielozzi.
La mamma di Florina, che un tempo non aveva avanzato dubbi su alcuno, non è più della stessa opinione: «La questione della scomparsa di mia figlia Florina è legata al suo giro di amicizie. A mio parere nei primi tempi nelle indagini si doveva agire con più celerità, ascoltando le segnalazioni di famigliari e dei genitori anche se si trattava di allontanamento volontario da casa di una ragazza maggiorenne. Ho paura che in tutto questo tempo chi eventualmente ha commesso gravissimi reati abbia avuto tutto il tempo di insabbiare le prove».
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