"Se Bellati va al ballottaggio, cadrà il muro di Mestre"

Il segretario federale Matteo Salvini in piazza Ferretto ha parlato davanti a 600 sostenitori: "Il mestrino e il veneziano sono ormai diventati stranieri"
Matteo Salvini sul palco di piazza Ferretto (foto Agenzia Candussi)
Matteo Salvini sul palco di piazza Ferretto (foto Agenzia Candussi)

MESTRE. «Se portate quest’uomo al ballottaggio, noi manderemo a casa la sinistra. Non si schioda la sinistra da qua? È caduto il muro di Berlino, abbiamo liberato Padova, non può cadere anche il muro di Mestre?». L’ “unico capitano” come lo chiama il popolo della Lega, Matteo Salvini, si è materializzato in una piazza Ferretto blindata poco prima delle 21, in anticipo sulla tabella di marcia, calmo e sorridente. Ha stretto la mano al candidato sindaco Gian Angelo Bellati e poi ha distribuito selfie a tutto spiano. Poche parole di Bellati e dei vari segretari di partito, poi la scena è stata tutta sua, tra i cori di leghisti e l’affollamento dei supporter, oltre seicento.

«Questa», ha esordito il leader della Lega prendendo la parola tra gli applausi, «è la migliore risposta ai giornalisti che mi dicevano “ma fate lo stesso il comizio con i centri sociali che non vogliono?”. E “chissenefrega” dico io, la patria è libera, i diritti e i doveri sono uguali per tutti. Anzi, grazie alle forse dell’ordine, perchè noi stiamo sempre dalla loro parte. Non è normale avere i carabinieri qui, perché in una piazza si sta progettando un’altra Mestre e un’altra Venezia. Qui il mestrino e il veneziano sono oramai diventati lo straniero e io dico che prima viene la nostra gente».
 

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