Scure fino al 60% sui vitalizi dei veneziani «È furia anti-casta, daremo battaglia»

I timori degli ex deputati. Fincato: «Farò la class action, democrazia a rischio». Campa: «Il principio è sbagliato»
MARGHERA Via Fratelli Bandiera , assemblea Petrolchimico..Laura Fincato La candidata Laura Fincato
MARGHERA Via Fratelli Bandiera , assemblea Petrolchimico..Laura Fincato La candidata Laura Fincato

VENEZIA. C’è chi come il veneziano Cesare Campa risponde: «È caldo, inutile discutere se c’è una sola verità e non si vuole sentire ragione».

Chi invece, come l’ex deputata Laura Fincato annuncia che darà battaglia legale anche per un euro in meno: «Sarò impopolare, ma è a rischio la democrazia». La mannaia sui vitalizi annunciata dalla riforma Fico che il Movimento 5 Stelle è deciso a portare a compimento, coinvolgerà volti noti di ex parlamentari veneziani: dal filosofo Massimo Cacciari all’ambientalista Michele Boato.

A tremare nel Veneto son 101 deputati, nel Veneziano una ventina. E presto, dopo i deputati, potrebbero finire sotto la forbice grillina anche i senatori. Laura Fincato, una lunghissima lista di incarichi alle spalle, è stata eletta in Parlamento per tre legislature consecutive nel Psi entrando nel 1983 con la Prima Repubblica, e successivamente nel 2006 con Margherita-Ulivo. Per lei decurtazione del 50%: passerà così da 8.455 a 4.214 euro.

«Sono iscritta all’associazione degli ex parlamentari», spiega, «opteremo per la class action e mi farò difendere da un avvocato. Lo faccio per principio, perché credo che i contributi di solidarietà dati e richiesti abbiano un rilievo, questa legge entra in modo violento in un passato di 30 anni fa che ha visto fare versamenti e scelte di vita diverse». Come quella di lasciare l’insegnamento per dedicarsi alla vita politica.

Fincato è stata docente e ricercatrice. «Mi rendo conto che è impopolare, ma questa furia iconoclasta è pericolosa per chi ci rimette in termini economici, ma anche in relazione allo status di parlamentare, perché mina il principio di democrazia e i miei soldi sono stati ragione di democrazia. Noi avevamo la consapevolezza di poter fare questa carriera rinunciando ad altro, ho integrato le legislature non complete, che comincino a darmi indietro i 150mila euro versati. Ripeto, questa furia iconoclasta diventerà una furia antidemocratica, un cavallo di troia per tutto il sistema, un boomerang».

Campa, è stato eletto due volte in Parlamento con il Popolo delle Libertà, nel 2001 e nel 2006, e vedrà una decurtazione del vitalizio di poco meno di 700 euro. «Attendo di capire cosa accadrà», spiega, «ma la ritengo una battaglia di principio sbagliata, adesso il vento che tira è il ‘tutti contro tutti’, devono far vedere che sono contro la casta, dimenticandosi che la politica è una cosa seria, che deve privilegiare i migliori, alcuni d’accordo non hanno brillato, ma non si può fare di un’erba un fascio. Ho versato i contributi volontari, pertanto il vitalizio è formulato sulla base dei versamenti fatti e quelli nessuno te li può portare via. Questa battaglia mette in discussione pensioni che si sono formate sulla base di leggi, ma così si mette in ginocchio mezza Italia. Discorsi seri non se ne vogliono fare, meglio i luoghi comuni, la propaganda».

Avverte: «Se si mette in discussione lo stato di diritto, ci si avvia su una china pericolosa. Chi sarà incentivato a fare il deputato? Solo persone che non hanno arte né parte. Ho versato i contributi volontari, con il ricalcolo perderò qualche cosa ma non molto». Anche le pensioni di reversibilità subiranno il ricalcolo. —


 

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