Scuole sporche, da maggio si rischia l’emergenza
«Entro il primo maggio vogliamo incontrare i responsabili della Manutencoop per capire cosa accadrà dal primo maggio, per ciò che riguarda la pulizia delle scuole, e per ciò che riguarda i corsi di formazione riservati al personale, dal momento che dopo gli annunci non ne abbiamo saputo più nulla». Le parole di Gianfranco Rizzetto, sindacalista della Filcams Cgil, lasciano intendere che il mondo della scuola è ancora in ebollizione e che la partita delle pulizie è tutt’altro che chiusa. Uno stato di incertezza che deriva dall’ultimo accordo siglato a Roma, alla fine di marzo, poi ratificato a livello locale a Venezia, alla direzione regionale del Lavoro, il primo aprile.
L’accordo prevede che nonostante l'orario contrattuale delle dipendenti dell'azienda venga ripristinato al 31 dicembre del 2013 «la prestazione lavorativa rimarrà comunque quella prevista dal taglio del primo gennaio del 2014 e l'eventuale differenza sarà colmata con la cassa integrazione guadagni in deroga prevista dall'accordo del 28 marzo in attesa di ulteriori sviluppi ministeriali». Una dipendente che al 31dicembre aveva un contratto di 30 ore settimanali - poi passate 12 dal primo gennaio - continuerà a lavorare 12 ore ma prenderà lo stipendio per 30 perché le rimanenti 18 verranno coperte dalla cassa integrazione.
Un’assurdità già denunciata da più parti, e con maggiore forza dai genitori, tanto più che i 26 milioni stanziati, a livello nazionale, a metà febbraio per l’integrazione dei servizi di pulizia sono agli sgoccioli e dal primo maggio la situazione rischia, di nuovo, di precipitare come a gennaio, quando alcune scuole furono chiuse per volontà dei dirigenti scolastici o, nel caso di Mira, su disposizione del sindaco. Sono 60 i milioni di euro che il governo Renzi ha messo sul piatto per la cassa integrazione, oltre ad uno stanziamento di 150 milioni di euro per il 2014, e 300 milioni per il 2015 e i primi tre mesi del 2016 che serviranno non per le pulizie, ma per «ulteriori attività consistenti in interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad edifici scolastici»: pulire i giardini, dipingere le pareti, aggiustare un armadio o cambiare una lampadina. Interventi che, stando all’accordo, dovrebbero iniziare il primo luglio, dopo la formazione del personale. Peccato però che di chi, come e quando partiranno i corsi di formazione nessuno sappia ancora nulla. Le dipendenti della Manutencoop, quasi tutte donne, sono inoltre per la maggior parte contrarie perché, come spiegano alcune di loro «ci dovremo improvvisare “aggiustatutto” senza però saperlo fare, visto che siamo sempre state impegnate esclusivamente per fare le pulizie».
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