Scuole parrocchiali: finanziamenti ridotti e rette più salate

La Fism prevede un aumento mensile tra i 10 e i 15 euro. Comunità mobilitate: «Faremo sentire la nostra voce»

VENEZIA. Un taglio di 928 euro a scuola e di 1054 euro a sezione. Vale a dire che, per il prossimo anno, una scuola con 3 sezioni, si troverà un minor contributo statale di oltre 3.800 euro. Si traduce così il taglio nazionale di 50 milioni di euro previsto nell’ultima legge di Bilancio per gli asili nidi e le scuole materne parrocchiali del Veneziano. Minori risorse che le scuole veneziane dovranno compensare con un aumento della retta mensile per le famiglie, tra i 10 e i 15 euro, o con altre iniziative a caccia di finanziamenti.

Sono numeri importanti quelli delle scuole parrocchiali, soprattutto in provincia. Sono quasi 130 le scuole paritarie dell’infanzia associate alla Fism (la federazione delle scuole cattoliche) con 40 asili nido integrati mentre 6 sono andate perse solo negli ultimi cinque anni. Nel complesso accolgono oltre 10.000 bambini fino ai 6 anni. Nei giorni scorsi il presidente provinciale e regionale della Fism, Stefano Cecchin, ha invitato alla mobilitazione contro i tagli i comitati di gestione di tutte le scuole veneziane. «Un segnale preoccupante quello arrivato dalla politica», spiega Cecchin, «e per questo entro la fine di gennaio come Fism e come comitati di gestione delle materne parrocchiali decideremo che iniziative intraprendere per far sentire la nostra voce». A marzo si andrà a votare per eleggere i nuovi parlamentari, e allo studio della Fism c’è un manifesto dell’infanzia, un testo che verrà sottoposto ai candidati chiedendo loro l’impegno su alcuni punti ritenuti fondamentali, tra i quali il reperimento delle risorse per le scuole parrocchiali.

La possibilità sarà data dall’assestamento di bilancio, atteso tra giugno e luglio del prossimo anno, quando il nuovo governo in carica potrebbe decidere di aggiungere i 50 milioni - o almeno una parte di essi - destinati per il momento ad altri capitoli di spesa. «In questo sconfortante quadro nazionale si inserisce la previsione di un ulteriore riduzione dei contributi che la giunta regionale del Veneto ha previsto nel bilancio 2018, in discussione in consiglio regionale per le scuole dell’infanzia paritarie e per i nidi», osserva ancora la Fism veneziana, «dai 42 milioni stanziati nel 2015 si è passati a 36 milioni nel 2016, a 33,5 nel 2017 e a 31 previsti per il 2018. Chiediamo con forza una maggiore attenzione che si dovrebbe tradurre nello stanziamento di almeno 36 milioni per salvaguardare l’originale e virtuoso modello veneto dei servizi socio educativi 0 – 6 anni». Sul fronte comunale invece nel bilancio approvato pochi giorni fa è stato confermato lo stanziamento annuale di 810 mila euro.

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