Scuole, Mirano in testa alle classifiche
Il comune di Mirano (con quattro primi posti e un secondo), precede Venezia (un primo, due secondi e tre terzi posti) e San Donà (con due argenti e due bronzi) nella speciale classifica degli istituti e licei stilata dalla Fondazione Giovanni Agnelli nell’ultima edizione del Report Eduscopio. Due i canali di ricerca delle scuole migliori, scandagliabili nel raggio di 10, 20, 30 chilometri dalla propria residenza: università e lavoro.
Università. Il primo classifica le scuole in base ai risultati ottenuti dai diplomati al primo anno accademico. I criteri sono rappresentati dall’unione della media dei voti agli esami universitari con il numero di crediti formativi ottenuti il primo anno (indice Fga). Per l’indirizzo classico, il primo classificato è il liceo Majorana Corner di Mirano (41 diplomati): 78.8 il voto medio di maturità e un 33% di iscritti in facoltà umanistiche, 22.6% in legge, 11.3% in facoltà economiche. Al secondo posto, il Bruno Franchetti di Mestre (85 diplomati, di cui l’83% si iscrive e supera regolarmente il primo anno). Più giù ancora, il Montale di San Donà di Piave, il Marco Polo di Venezia, il Veronese di Chioggia e il Marco Foscarini. Se invece si predilige l’indirizzo scientifico, è ancora il Majorana Corner a guidare la classifica, con l’88% di matricole che superano il primo anno (il 24,7% sceglie facoltà in area tecnica) che scalza dal primo posto il Galilei di San Donà. Rincorre il liceo Morin di Mestre, seguito dal Bruno Franchetti e dal Benedetti di Venezia, che conta il 77% di iscritti all’università con buoni profitti (quasi appaiate le scelte di facoltà economiche, scientifiche e tecniche).
Per Scienze umane il Galilei di Dolo ottiene i risultati migliori, davanti al Veronese di Chioggia, allo Stefanini e al Benedetti-Tommaseo. En plein del Majorana Corner anche per l’indirizzo linguistico: il 55.3% dei suoi diplomati si iscrive in facoltà umanistiche, il 15.4% in materie economico-giuridiche e il 77% non va fuori corso dopo un anno. Passando agli indirizzi tecnici, il settore economico vede il primato dell’istituto 8 Marzo-Lorenz (116 diplomati all’anno, di cui il 43% sceglie facoltà economiche o statistiche), davanti all’Alberti di San Donà e all’Algarotti in laguna (il 63.4% sceglie facoltà umanistiche ma il 61%dei diplomati non continua gli studi). Nel settore tecnologico, l’oro va allo Zuccante di Mestre (più della metà dei suoi diplomati preferisce facoltà tecniche e il 54% supera l’anno accademico), davanti al Levi di Mirano e al Volterra di San Donà. In fondo, il Vendramin Corner.
Lavoro. Il secondo canale di ricerca, come detto, scandaglia le scuole che preparano al meglio per il mondo del lavoro. Gli indici seguono la percentuale di quanti hanno lavorato almeno 6 mesi dal diploma e la coerenza tra titolo di studio e qualifica professionale. Per l’indirizzo tecnico, settore economico, il primo è il Gritti, con 42% di “occupati”, 8%di sottoccupati (meno di 6 mesi in 2anni), e il 22% all’università. Secondo il Lazzari di Dolo, poi il Luzzatti-Gramsci, l’8Marzo e l’Algarotti. Il Levi è primo nel settore tecnologico, davanti al Volterra e allo Zuccante. Nel settore servizi, vince il Cornaro di Jesolo, mentre rincorre il Barbarigo e il Musatti di Dolo. Reazioni dei dirigenti.
I commenti. Grande soddisfazione viene espressa da Paolo Andrea Buzzelli, dirigente del Liceo Morin di Mestre che si classifica al primo posto tra i licei scientifici di Venezia. «Risultati così lusinghieri, come il bassissimo tasso di dispersione degli studenti, sono il frutto di un gran lavoro di squadra, tra corpo docente, collaboratori tecnici e assistenti amministrativi» commenta «Per il terzo anno di fila siamo i primi, a dimostrazione del nostro impegno a migliorare la scuola».
Nonostante l’ottimo piazzamento del Bruno Franchetti, il dirigente Franco Gaudio mette in guardia contro un’eccessiva enfatizzazione dei dati di Eduscopio. «Sono analisi che vanno prese con attenzione. Quando si valuta l’andamento degli alunni all’università, entrano in gioco tanti fattori. L’elemento principale, che non viene preso in considerazione da Eduscopio, dovrebbe essere il benessere degli studenti e non un’analisi quantitativa di dati e risultati».
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