Scuole gelide dopo le vacanze: 2800 studenti rimandati a casa
VENEZIA. Aule gelide al rientro delle vacanze, studenti rimandati a casa. Con molti genitori e altrettanti nonni costretti a fare le corse per andare a recuperare i piccoli infreddoliti ad aspettare in scuole dove spesso la colonna del mercurio non è andata oltre gli otto gradi. Più di 2.800 gli studenti delle scuole elementari e medie (gli istituti Don Milani della Gazzera e Gramsci di Campalto) e superiori (Gritti, Pacinotti e Corner) della città tornati a casa per scelta dei dirigenti scolastici. Chiusa, a causa della rottura di un tubo del sistema di riscaldamento e del crollo di alcuni pannelli del controsoffitto inzuppato d’acqua, anche la sede dell’Ufficio scolastico provinciale (Usp) di via Muratori 5.
Guasto all’istituto di Campalto. Il problema principale è stato registrato all’istituto Gramsci di Campalto (via Passo Campalto) dove già domenica era stata segnalata la rottura di un tubo dell’impianto del riscaldamento dell’edificio che, tra bambini delle elementari (al piano terra) e ragazzi delle medie (al primo piano) ospita circa 450 alunni. Martedì le lezioni dovrebbe riprendere regolarmente anche se, nell’avviso diffuso tra i genitori, la dirigente Concetta Franco li invita ad «accompagnare i figli all’inizio delle lezioni per verificare l’effettiva agibilità» dell’istituto scolastico.
I disagi al Don Milani. Disagi anche alla Gazzera dove è andato in blocco l’impianto della caldaia a servizio della elementare Filzi e media Don Milani di via Volpi, per un totale di 700 studenti. «Non era possibile fare lezione», dice la preside Mirella Topazio. Anche in questo caso oggi dovrebbero essere garantire regolari lezioni.
Le scuole superiori. I disagi principali si sono verificati all’istituto turistico Gritti di via Muratori dove la rottura, nel corso della notte, di un tubo da tempo arrugginito ha mandato fuori uso la caldaia. Con temperature polari gli studenti, circa 600, sono stati rimandati a casa. All’istituto tecnico Pacinotti il libera tutti è arrivato invece alle 11. Circa 300 gli alunni rimandati a casa per il blocco della caldaia. «Nelle altre sedi del nostro istituto», spiega il dirigente scolastico Vittore Pecchini, «altri studenti, circa 150, quelli maggiorenni, hanno deciso comunque di tornare a casa perché faceva freddo». In alcune aule, nonostante l’impianto di riscaldamento fosse in funzione, non si raggiungevano infatti i 19 gradi previsti dalla legge.
Ufficio scolastico allagato. Fuori uso anche l’ufficio scolastico provinciale di via Muratori, che ha sede nello stesso edificio in cui è alloggiato l’impianto di riscaldamento a servizio del vicino istituto Gritti. La rottura di un tubo, avvenuta nella notte, ha provocato un allagamento, l’acqua ha inzuppato i controsoffitti del piano terra: alcuni pannelli si sono staccati e sono crollati.
Città metropolitana. «Gli impianti funzionano regolarmente fino a una temperatura di -5 gradi», spiegano dall’ufficio tecnico della Città metropolitana, responsabile della manutenzione degli edifici delle scuole superiori, «quindi è possibile che siano andati in difficoltà, ma in questi giorni sono sempre rimasti accesi in funzione antigelo e attivati nella notte per raggiungere i 19 gradi».
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