Scuola, le lezioni sono finite tuffi in canale e scrutini rallentati

VENEZIA. Un ultimo squillo di campanella e poi via, scalpitando verso il portone d'uscita, chi sereno e ansioso di tuffarsi in tre mesi di vacanze, chi preoccupato per i risultati dell'ultimo quadrimestre, fino ad arrivare ai tanti che, invece, per correre al mare dovranno aspettare di passare per un'ultima, temutissima tornata di esami.
Mai come quest'anno, però, la fine della scuola ha coinciso con differenti reazioni e agende: se, come accennato, molti studenti passeranno dai banchi ai tavoli delle biblioteche per preparare le prove della Maturità (o gli esami di terza media, per i più giovani), diversi professori, lasciate le cattedre, si apprestano ad affrontare un'altro tipo di sfida, quella contro la discussa “Buona scuola” del governo Renzi; blocchi degli scrutini e azioni di protesta sono infatti già in corso e anche se l'intento non è quello di paralizzare la macchina scolastica nel suo momento più critico, le voci dei docenti pretendono di essere ascoltate.
Ieri mattina, tanto in terraferma quanto in centro storico, i veri protagonisti sono però stati gli studenti, e anche i più diligenti maturandi a mezzogiorno, al termine della lectio brevis, hanno tirato un pur momentaneo sospiro di sollievo. L'ultima giornata di lezioni per molti istituti si è tramutata in festeggiamenti, premiazioni ed eventi collettivi: allo Stefanini di Mestre sono stati celebrati i successi nelle discipline extrascolastiche, nello sport e nelle competizioni didattiche e prima di dare spazio ai ragazzi del coro, sul prato è stata ammainata la bandiera italiana; anche il liceo Benedetti, a Venezia, ha ascoltato le voci degli alunni (al Bruno, invece, la musica ha virato su note più rock), ma c'è stato anche il tempo per uno spettacolo teatrale e una gara di torte. L'istituto nautico aveva invece pensato bene di anticipare a martedì le premiazioni e ieri ha preferito occupare gli alunni in un torneo di basket.
Il vero clima di festa, in ogni caso, si poteva respirare solo dopo mezzogiorno, tra le calli e i marciapiedi, dove non sono mancati i gavettoni e gli scherzi, oltre agli occasionali tuffi in canale (sempre più rari, ma mai del tutto assenti).
Sul fronte delle proteste, intanto, i sindacati ribadiscono la prima ora di sciopero degli scrutini, come già annunciato da tempo ai dirigenti scolastici: la Rsu, che sottolinea come l'iniziativa non voglia andare a discapito di famiglie e alunni, chiede all'esecutivo romano di rivedere i tagli all'istruzione pubblica e di mettere quindi nuovamente mano al testo di legge, giudicato gravemente inadeguato.
Le adesioni più consistenti si sono registrate al liceo Bruno di Mestre, ai licei Galilei di Dolo e San Donà (dove non sono mancate le acredini con la dirigenza) e agli istituti Da Vinci, Baseggio e Grimani, nella terraferma veneziana.
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