Scuola-lavoro e ambiente 400 studenti in corteo
Da piazzlae Roma sollecitato uno Statuto scritto con il loro contributo, a Mestre cori per chiedere trasporti pubblici meno costosi e «una città libera dallo smog»
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, via Piave/ Manifestazione degli studenti delle scuole superiori
Seconda giornata di protesta per gli studenti veneziani. Dopo lo sciopero del 13 ottobre, ieri mattina alle 9 sono partiti i due cortei di protesta organizzati dalla Rete degli studenti medi di Venezia e Mestre e dal Coordinamento studentesco in occasione della giornata internazionale del diritto allo studio.
Ancora una volta divisi sulle modalità della protesta, ma accomunati dallo stesso dissenso: no all’alternanza scuola-lavoro. La Rete degli studenti si è data appuntamento alle 9 a piazzale Roma. Tra le richieste, l’abolizione del numero chiuso in entrata all’università, e più fondi all’edilizia scolastica, e l’approvazione di uno Statuto degli studenti in alternanza. «Si tratta di un documento scritto dal basso» spiega Stefano Pravato, rappresentante della Rete «che mira a dare delle linee guida precise per l’alternanza scuola-lavoro. Questi tre anni del progetto sono state senza nemmeno un pezzo di carta su cui basarsi». Circa 150 i partecipanti al corteo, a cui nei giorni scorsi ha aderito anche l’Anpi di Venezia. Striscioni, bandiere e cori (tra i più scanditi anche «Il mio sogno nel cassetto non è pulire un gabinetto») sono sfilati sul ponte di Calatrava, fino in Campo Saffa dove gli studenti si sono seduti in cerchio per terra e hanno svolto un’assemblea pubblica. Dopo un dibattito a cielo aperto sui problemi che riguardano la scuola, la Rete degli studenti ha lanciato in aria dei palloncini rossi per ricordare gli studenti uccisi a Praga il 17 novembre 1939. Questo evento portò all’istituzione della giornata internazionale del diritto allo studio.
Il Coordinamento studentesco si è ritrovato invece alla stazione di Mestre, sempre alle 9. Circa 250 i partecipanti che con cori, megafoni e striscioni si sono mossi in direzione del L.O.Co. dove si è intonata la protesta a ritmo di rap con il gruppo Metro Quadro Production. Oltre alla contrarietà all’alternanza scuola lavoro, definita «il più grande strumento di sfruttamento di massa legalizzato», e alla richiesta di chiarimenti in vista degli Stati generali indetti dalla ministra Fedeli (previsti per il 16 dicembre), i manifestanti del Coordinamento hanno anche stampato dei biglietti dei mezzi di trasporto fittizi, con la scritta “Venezia libera dallo smog”. Tra le loro richieste, infatti, c’è anche quella di un contenimento dei costi dei mezzi pubblici e la necessità di non trascurare il significativo impatto ambientale che questi producono.
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