Scuola iniziata da un mese ma mancano ancora i prof
MESTRE. Le lezioni sono iniziate da oltre un mese ma molti alunni sono ancora senza docenti. E in molti casi anche nelle materie più importanti dell’indirizzo di studi.
Tra i casi più eclatanti c’è quello dell’istituto Luzzatti-Gramsci della Gazzera dove all’indirizzo in logistica manca l’insegnante di logistica, e all’indirizzo in moda manca il docente di moda. Paradossale, ma è così. «Come è possibile che ancora non ci siano i docenti che caratterizzano la specializzazione?», si chiedono i genitori, «senza contare il fatto che quando l’insegnamento è all’inizio o alla fine della mattinata i ragazzi entrano dopo o escono prima, con gravi disagi sull’organizzazione familiare». La scuola, dopo aver consultato le graduatorie di istituto e le messe a disposizione - così si chiamano le liste in cui soprattutto i neolaureati si mettono a disposizione - non avendo trovato candidati, ha giocato l’ultima carta utile, quella del bando. Per logistica le domande dei candidati dovranno essere presentate entro oggi alle 12 nella sede centrale di via Perlan, mentre per moda ieri la scuola stava lavorando alla preparazione del bando. E’ probabile quindi che i docenti si presentino in classe tra gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre.
«Speriamo già dalla prossima settimana», fanno sapere dalla scuola, «sperando che si presenti qualcuno». Anche se è impossibile fare una stima, situazioni simili ci sono in molte altre scuole del Veneziano, soprattutto alle superiori. Senza contare i ritardi per la nomina dei docenti di sostegno, che caratterizzano moltissime scuole. Il nodo è sempre quello: le graduatorie sono esaurite, comprese quelle d’istituto, e i dirigenti scolastici (molti dei quali a capo di più scuole, oberati da mille incombenze) sono costretti a ricorrere ai bandi, o agli annunci online, come è accaduto a Dolo.
«Il problema c’è ed è innegabile», spiega Luigi Zennaro, preside dell’istituto Veronese-Marconi di Chioggia, e rappresentante provinciale dell’associazione nazionale dei presidi. «Ci vuole tempo per contattare tutti gli iscritti nelle liste d’istituto o delle messe a disposizione», prosegue, «e molte volte non si riesce comunque a trovare un candidato. Per cui si ricorre ai bandi». Una soluzione, secondo Zennaro, ci sarebbe: «Gli incarichi per le supplenze lunghe, quelle che vanno fino alla fine di giugno o a fine agosto non dovrebbero essere delegate alle singole scuole», dice, «ma ci vorrebbe un coordinamento dell’istituto scolastico provinciale». Senza coordinamento aumenta il caos perché molti candidati per le supplenze sono in varie liste e, se accettano in una scuola, e ovvio che non possono più essere a disposizione per un’altra. Dalla quale però vengono contattati. Per ovviare al problema, nel Veneto orientale, le scuole (Mattei, Volterra, Alberti, Cornaro e altri istituti) hanno deciso di mettersi insieme. Convocando i candidati per le supplenze lunghe, ieri e oggi.
Circa cinquanta (lettere, scienze giuridiche, scienze informatiche) i posti da coprire nei due giorni. Incarichi ai quali bisogna aggiungere altri cinquanta posti per il sostegno. «Manca totalmente il coordinamento», dice Giovanni Giordano, dello Snals, «che permetterebbe di accelerare i tempi delle nomine. Ritardi che, giustamente, le famiglie non comprendono». —
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