Scritte firmate “No Tav” Ponte di Rialto imbrattato
Imbrattato il Ponte di Rialto. La scoperta è stata fatta ieri mattina dai commercianti titolari dei negozi. I vandali sono entrati in azione nella notte, forse già nel pomeriggio di ieri, giornata di mobilitazione contro le grandi navi e il Mose che si è conclusa con l’occupazione del Magistrato alle Acque in corrispondenza della visita del premier Renzi per il Digital Venice.
Qualche manifestante dalla bomboletta facile potrebbe avere deciso di lasciare il segno anche a Rialto: da “No Tav liberi” a, vergato in spagnolo, “La izquierda es el problema - Yago libero” (vuol dire “la sinistra è il problema”) passando per “E ora esproprio”. I portoni di legno imbrattate sono quelle di Riva Ferro, gli ultimi scendendo verso l’imbarcadero. Altre scritte sono apparse invece in direzione del mercato del pesce.
I commercianti hanno già provveduto a presentare denuncia ai carabinieri di San Zaccaria e a segnalare l’episodio anche al Comune, invitandolo a visionare le telecamere installate nella primavera dell’anno scorso, proprio per prevenire atti di vandalici. L’ultimo grande intervento di pulizia del Ponte risale ad aprile del 2013, realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune, che pulì le parti in pietra, e i commercianti, che finanziarono invece la dipintura delle parti private, comprese quelle in legno. Un’intervento al quale si arrivò dopo un lungo confronto che portò anche all’installazione delle 8 telecamere in grado di sorvegliare tutto il Ponte. Per questo oggi i commercianti chiedono che i filmati vengano controllati quanto prima.
«Da aprile 2013 c’è stata solo qualche piccola scritta», spiega per i commercianti Filippo Prevedello, «che abbiamo provveduto a coprire con la pittura che era avanzata ad aprile. Qui però si tratta di scritte di una certa dimensione e sulle quali non possiamo intervenire senza le autorizzazioni».
«Abbiamo già presentato denuncia e segnalato il caso agli uffici comunali», aggiunge Prevedello «e ci auguriamo che le telecamere servano davvero a trovare i responsabili. Ci auguriamo che paghino di tasca loro, che siano chiamati a pulire quel che hanno sporcato. Abbiamo speso già più di 20 mila euro per far pulire il Ponte, ma c’è anche qualcun altro che deve impegnarsi a fare rispettare la città e soprattutto deve impegnarsi a fare rispettare le regole». «È un peccato», dice l’ex assessore Alessandro Maggioni, che aveva raggiunto l’accordo con i negozianti «che ci siano ancora persone che si divertono a imbrattare Rialto. Le manifestazioni si possono fare anche senza sporcare i monumenti».
Francesco Furlan
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