Scritte e ingiurie contro la moschea di Marghera
MARGHERA. Imbrattata la moschea a Marghera. Le scritte sono molto simili a quelle apparse qualche giorno fa sui muri della b chiesa cristiana copto ortodossa di Campalto quasi ultimata, e molto probabilmente scambiata, vista le cupole del tetto, per una moschea: frasi senza senso, che avrebbero voluto colpire la comunità islamica. La prima volta evidentemente, i vandali in questione hanno proprio preso un abbaglio, visto che hanno sporcato i muri della costruenda basilica con svastiche e scritte anti-Is e musulmani, prendendola quindi per un luogo di culto islamico.
Ieri mattina, alcuni fedeli di Allah che si sono recati a pregare rivolti verso la Mecca nella Moschea di Marghera, sede del Centro culturale islamico di Venezia e provincia, hanno fatto l’amara scoperta. Sui muri sono apparse delle svastiche, un maialino, parolacce, scritte anti Is.
Anche l’entrata del luogo di culto, proprio dove sta scritto “Centro islamico della Misericordia” è stato imbrattato con lo spray nero. Ieri pomeriggio il presidente della comunità, il siriano Mohamed Amin Al Adhab, si è recato in questura a sporgere denuncia contro ignoti per l’atto vandalico. Chiunque sia stato, ha agito di notte, ha scavalcato il cancello e si è introdotto nel giardino per sporcare i muri.
Non è la prima volta che contro la comunità islamica arrivano lettere anonime e denunce, di cui la polizia e le forze dell’ordine sono state messe a conoscenza. «Non le abbiamo mai prese in considerazione», spiega Amin, «questo per noi è un gesto compiuto da persone ignoranti, che non distinguono una chiesa da una moschea, che non hanno mai aperto un giornale, che non sanno nulla e fanno di tutta l’erba un fascio». Anche perché la comunità islamica di Venezia e Provincia, proprio per bocca del presidente e dell’imam, Hamad Mahamed, ha più di una volta e chiaramente condannato i gesti dell’Is e l’ideologia estremista. Di solito l’imam sorveglia l’edificio, ma in questo periodo è via, così come il custode. C’erano però altri due custodi, che tuttavia non si sono accorti di nulla, probabilmente i vandali sono stati molto silenziosi. «Le svastiche stanno a significare che sono nazisti o che seguono una determinata ideologia per la quale i musulmani, così come gli ebrei, sono alla stessa stregua. Forse pensano che disegnando un maiale offendono la nostra religione, ciò fa capire di che spessore è la loro cultura», commenta il presidente della comunità.
«Non vogliamo dare più importanza di quella che merita a questo gesto, noi siamo aperti al dialogo. Se qualcuno vuole dirci qualche cosa o spiegarci come la pensa siamo disponibili ad ascoltarlo se si fa avanti. Il nostro compito è diffondere la cultura, eliminare i timori, questo atteggiamento è basato ed è frutto della non conoscenza reciproca. Per questo c’è molto lavoro da fare e noi continueremo a fare informazione». Nonostante a qualcuno evidentemente l’atteggiamento aperto della comunità non piaccia.
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