Scritte contro i martiri delle foibe
PORTOGRUARO. Nel Giorno del ricordo una scritta contro i martiri delle Foibe e contro gli esuli ha rovinato tutto.
Infatti ieri mattina sul muro perimetrale della sede della polizia locale, in piazza Castello, è comparsa una scritta contro la ricorrenza istituita per legge nel 2004 per ricordare i tragici fatti del confine orientale avvenuti al termine della Seconda guerra mondiale. Il fatto è avvenuto a ridosso del Parco della Pace, dove c'è una stele commemorativa dedicata a tutte le vittime delle foibe. Indignazione è stata espressa da più parti, soprattutto dai membri delle associazioni combattentistiche in congedo, dagli amministratori comunali e dai discendenti degli esuli.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Portogruaro. I militari dell'Arma, nel breve volgere di qualche ora, hanno compiuto una scoperta interessante. Infatti secondo una prima perizia calligrafica a scrivere sul muro quella frase, armato di uno spray di colore rosso, potrebbe essere stata la medesima mano che aveva vergato un paio di mesi fa il muro di una casa abbandonata in via Padre Bernardino, la stradina laterale che collega via Seminario allo stadio Mecchia. In quell’occasione il vandalo scrisse che “per i fascisti a piazzale Loreto c’è ancora posto”. Le nuove scritte sono state scoperte ieri mattina, appena sono cominciati i turni mattutini degli agenti di polizia locale. Subito il comandante Roberto Colussi ha informato l'amministrazione comunale di quanto accaduto. Alcuni operai dei Comune di Portogruaro hanno ricoperto le scritte oltraggiose con la vernice bianca, ma non sono sparite del tutto. Si è trattato di un lavoro di pulizia sicuramente provvisorio, dettato dalla fretta di dover coprire l'oltraggio prima della cerimonia dedicata ai martiri delle Foibe. A pochi metri di distanza non più di una ventina, c’è il cippo commemorativo, realizzato una decina di anni fa sulla spinta sancita dalla legge Menia del 2004 che istituiva appunto il Giorno del Ricordo. È stata deposta una corona, e durante la cerimonia non è stato fatto alcun cenno all’episodio. Va ricordato che alcune importanti personalità della città sono discendenti di persone infoibate. Ecco perché questo atto di vandalismo ha colpito l’intera comunità.
Rosario Padovano
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