Scovati i furbetti del ferry boat: 200 denunciati

Avevano creato documenti falsi per dimostrare di risiedere al Lido per risparmiare sul costo del viaggio in ferry boat dal Tronchetto a San Nicolò. Danni per 150 mila euro per l'Actv, l'azienda di trasporti di Venezia
Un ferry boat in servizio fra il Tronchetto e il Lido
Un ferry boat in servizio fra il Tronchetto e il Lido
VENEZIA. Quasi duecento furbetti del ferry denunciati per truffa e falso. Hanno fatto, letteralmente, carte false per dimostrare di risiedere al Lido per risparmiare sul costo del viaggio in ferry boat dal Tronchetto a San Nicolò. Danni per 150 mila euro per l'Actv. Nei guai veneziani e pure gente che proviene da mezzo Veneto. A smascherare i «furbetti» sono stati i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura. Gli stessi a cui già in passato l'Actv si era rivolta per scoprire ladri di biglietti, dipendenti infedeli e varie truffe subite dall'azienda di trasporti.


Questa volta, in un anno di indagini, i militari hanno scoperto una truffa non da poco. Un sistema che molto probabilmente aveva origini molto lontane nel tempo. Tutto è legato al fatto che i residenti sull'isola hanno uno sconto quasi del 70 per cento sul costo di trasporto della propria auto sul ferry che collega l'isola al Tronchetto. Prima i veneziani del centro storio, poi alcuni della provincia e pure padovani, trevigiani e qualche vicentino hanno scoperto il sistema per ottenere lo sconto. O meglio per apparire davanti agli occhi dell'Actv come residenti sull'isola. C'è chi ha falsificato la fotocopia del libretto di circolazione, chi ha fornito documentazione inerente a società che in teoria avevano sede sull'isola e alle quali erano intestate diverse auto. Ma c'è chi i documenti li ha falsificati in maniera grossolana. E quindi bastava poco per scoprire che si trattava di «carte false». Sempre che siano state controllate. Sta di fatto che ricevuta la denuncia i carabinieri hanno cominciato a mettere insieme documenti, autentici e falsi, sentito testimoni e controllato indirizzi e seguito persone sospettate.


Alla fine sul tavolo degli investigatori dell'Arma si sono formate montagne di carte. E ben presto c'è stata la certezza che centinaia di persone avevano truffato la società di trasporto pubblico. E non di poco. Naturale che sia così considerato che il trasporto di auto e automezzi vari, dal Tronchetto al Lido, costa parecchio. Nella lista dei carabinieri sono finiti sia turisti che liberi professionisti o commercianti ambulanti. I primi magari con la seconda casa sull'isola, i secondi che per motivi di lavoro il Lido lo raggiungono anche diverse volte la settimana. Molti, sentiti in Procura, hanno confermato di aver barato. Alla fine quasi duecento persone, tra «foresti» e veneziani di Mestre e centro storico, sono stati denunciati per truffa e per aver falsificato i documenti. Il danno per le casse dell'Actv sfiora i 150mila euro. Tutto è finito sul tavolo del procuratore aggiunto Carlo Nordio. Actv ora sta valutando la possibilità di presentare come azienda una denuncia in Procura. Non è escluso poi che si approfondisca l'aspetto dei controlli, quantomeno superficiali, sui documenti forniti dai «furbetti». Controlli che potevano, in molti casi, consentire di scoprire la truffa ben prima che lo facessero i carabinieri.

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