Scorzè, grigliata solidale contro la chiusura della fabbrica

I cento dipendenti della Ilnor cercano di attirare l'attenzione dei politici sul destino della loro fabbrica, comprata e smantellata
SCORZÈ. Una grigliata per stare in compagnia ma soprattutto per tenere alta l'attenzione sul loro posto di lavoro alla Ilnor. 
 
Comprata e smantellata. Ieri i dipendenti della fabbrica di Gardigiano di Scorzè si sono trovati nello stabilimento di via Moglianese anche per preparare le prossime mosse per salvare i loro posti di lavoro, dopo la decisione della Eredi Gnutti Metalli di Brescia di spostare da domani tutta la produzione nella città lombarda. Interessati un centinaio di dipendenti, che così entreranno in cassa integrazione straordinaria con la facoltà di decidere o meno il trasferimento a Brescia.
La Ilnor chiude, in cento a rischio
 
Sciopero.  Numeri, per ora, non ne sono stati fatti ma Fim Cisl e Fiom Cgil stanno lavorando perché il presidio di Scorzè non sia chiuso. Anche il sindaco Giovanni Battista Mestriner si sta muovendo per evitare la fine di Ilnor nel suo comune. Intanto si va avanti con lo sciopero a oltranza. Due saranno i passaggi chiave da qui a Pasqua: l'assemblea in fabbrica di lunedì con i rappresentanti della politica locale e l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma il 12 aprile. 
 
Regione. I sindacati hanno inviato una lettera al presidente dellla giunta regionale del Veneto Luca Zaia, all'assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, ai capigruppo in Consiglio Ferro Fini e allo stesso Mestriner per sedersi attorno a un tavolo e a discutere. Fiom Cgil e Fim fanno riferimento all'incontro del 25 gennaio scorso quand'era stato raggiunto un'intesa con la dirigenza di Ilnor, poi trovata, per salvaguardare i posti di lavoro. «Tale accordo prevedeva l'attuazione del piano industriale» si legge nella missiva «che consisteva nella continuità delle lavorazioni dei laminati a Scorzè e la fusione per incorporazione della stessa Ilnor, con la Eredi Gnutti di Brescia, accompagnando ciò con il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e alla mobilità concordata. La direzione aziendale ci ha comunicato la definitiva chiusura del sito veneziano a far data dall'1 aprile prossimo (domani ndr) e del trasferimento di tutte le produzioni a Brescia. Quasta decisione, se non contrastata, comporterà la perdita del posto di lavoro per oltre 100 lavoratori». Dalla Lombardia, invece, si motiva la scelta con «la necessità di mantenere la competitività sul mercato».
Sciopero solidale dei lavoratori Ilnor
 
 Sindaco. Sulla sua pagina Facebook, Mestriner non è stato tenero con la proprietà. «Noi siamo vicini agli imprenditori» scrive «quelli che investono, creano occupazione e considerano i dipendenti come una parte di sé. Gli imprenditori che comprano le aziende e poi le chiudono, o che acquistano per chiuderle, non fanno parte della nostra cultura. E non sono imprenditori». 
 
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