Scoppio, si indaga per disastro colposo
CONCORDIA. La Procura di Pordenone ha aperto un fascicolo, contro ignoti, per disastro colposo, in merito all'esplosione che giovedì alle 20 ha sventrato parte di una palazzina di tre piani a Teson. Si sarebbe trattato di una fuga di gas provocata dal malfunzionamento di una bombola, trovata integra. Cinque i feriti in totale, tutti dimessi dall'ospedale di Portogruaro tra giovedì sera e ieri mattina all'alba. Nel trambusto è stata anche soccorsa una donna incinta di origini marocchina che vive al terzo piano della palazzina e che è stata ricoverata per dei controlli all’ospedale di Portogruaro. Qui, una connazionale ha partorito. Per qualche ora si pensava si trattasse del parto della donna avvenuto dopo lo spavento.
Intanto dopo un incidente che avrebbe potuto contare delle vittime, ora indaga la magistratura di Pordenone per disastro colposo contro ignoti.
Gli accertamenti dei vigili del fuoco di Portogruaro, presenti per primi, proseguono, anche se la palazzina è sotto sequestro. Impossibile avvicinarsi: si teme il crollo improvviso. Il caso di Teson ricorda molto da vicino, purtroppo, quello ben più grave avvenuto tre settimane fa ormai a Sette Sorelle, a San Stino di Livenza, in conseguenza del quale morirono due persone, padre e figlio, Sergio e Simone Mazzardis. Il caso di Concordia è stato quasi un miracolo, si può dire. Nessuno si è fatto male seriamente. Le persone ferite sono 5 in tutto. Nell'ordine l'inquilina del primo piano, una donna per altro originaria di San Stino, C.D., che ha rimediato una lussazione alla spalla; un'automobilista di passaggio, residente nel Sandonatese, investita dall'onda d'urto, la cui testimonianza è stata raccolta dalla stazione carabinieri di Bibione; quindi coloro che si trovavano nel terzo piano della palazzina. Si tratta di una donna marocchina al nono mese di gravidanza; il primogenito di appena 3 anni, e la suocera arrivata solo il giorno prima dal Marocco. Tra gli scampati c'è un parente della famiglia marocchina che aveva percorso pochi metri in macchina dopo essere andato a trovare la parente giunta dal Nord Africa.
Il marito della donna in stato interessante, padre dell'altro piccino, era dato per disperso. Avvertito dai parenti si è presentato nell'area del disastro. Sul posto sono accorsi, inoltre, il sindaco di Concordia, Claudio Odorico, che si è prodigato subito per trovare una collocazione alla famiglia dei marocchini in un albergo. «Purtroppo non abbiamo spazi residenziali per le emergenze, dobbiamo cambiare qualcosa», si è lasciato scappare il primo cittadino; ma un'intesa potrebbe essere stipulata con il vicino comune di Portogruaro che dispone di numerose case popolari sfitte, o meglio non occupate. È solo un inghippo burocratico.
La deflagrazione, provocata quindi da un perdita a una d bombola a Gpl acquistata da poco e mai utilizzata e adagiata al piano terra della palazzina nel garage dove erano collocate altre molto simili, ha infatti danneggiato almeno dieci altre abitazioni e un'attività commerciale, un salone da parrucchiera. C'è chi ha avuto le persiane rotte, chi si è trovato con il garage sfondato e altro ancora. La Triestina è rimasta chiusa fino a tarda notte per permettere ai pompieri e alla Protezione civile di Concordia di mettere in sicurezza i locali. I vigili del fuoco portogruaresi hanno transennato la zona, che comprende anche tre vetture danneggiate, tra cui quella della famiglia della donna ferita al primo piano.
Rosario Padovano
(ha collaborato
Gemma Canzoneri)
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